Si è preso il Bologna, ora vuole la Nazionale: Riccardo Calafiori

Il prodotto del vivaio giallorosso, classe 2002 sta vivendo un periodo d'oro sotto la guida di Tiago Motta nel nuovo ruolo di centrale difensivo.
05.01.2024 11:30 di  Daniele Burigana   vedi letture
Si è preso il Bologna, ora vuole la Nazionale: Riccardo Calafiori
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Uno dei tanti prodotti del settore giovanile dell'AS Roma con ottime prospettive per arrivare in prima squadra, frenato però da un gravissimo infortunio a soli 17 anni che ha messo pericolosamente a rischio la sua carriera, quando il 3 ottobre 2018 la rottura del legamento crociato lo costringe a stare 290 giorni lontano dal campo. Nonostante la sfortuna Riccardo riesce lo stesso ad esordire in Serie A, l' 1 agosto 2020 parte titolare nella trasferta vinta 3-1 contro la Juventus all'ultima giornata di campionato, riuscendo anche a rendersi protagonista allo scadere del primo tempo conquistandosi il rigore che poi viene segnato da Perotti per il vantaggio della Roma. Da quel momento con la società capitolina ci sono alti e bassi, tanto che nel gennaio 2022 si trasferisce in prestito al Genoa, dove però trova poco spazio. Ad agosto dello stesso anno il Basilea crede in lui e decide di acquistarlo a titolo definitivo, l'esperienza all'estero dura soltanto un anno, condita da buone prestazioni e la soddisfazione di una semifinale di Europa League con gli svizzeri. 

Al Basilea qualcosa attira particolarmente l'interesse degli osservatori del Bologna, è il nuovo ruolo di Calafiori, impiegato in alcune gare come difensore centrale. Il club romagnolo crede nel ragazzo e decide di riportarlo in Italia l'ultimo giorno di mercato del 2023. Sotto la guida di Thiago Motta cambia radicalmente, consacrandosi nel ruolo di difensore centrale in una linea a 4 e venendo etichettato da molti come la miglior sorpresa di questa prima metà di campionato

Arriva a Bologna a campionato iniziato e parte ovviamente dietro a Lucumì nelle gerarchie dei titolari, nella quinta giornata subentra proprio al difensore colombiano costretto ad uscire per infortunio. Da quel momento si conquista la maglia da titolare perdendo soltanto 9 minuti di gioco nel finale di gara contro il Torino fino al termine del 2023. Con lui in Campo il Bologna acquisisce grande stabilità difensiva, riuscendo a mantenere la porta inviolata anche contro avversari di livello come Lazio, Roma e Atalanta

Non solo le prestazioni all'interno del rettangolo di gioco, ciò che ha convinto la dirigenza rossoblù a riportare Calafiori in Italia è stato anche il suo atteggiamento oltre i 90 minuti. Riccardo è un ragazzo che si è sempre distinto come calciatore e come uomo: educato ed intelligente, noi di LGI abbiamo avuto il piacere di seguire il suo percorso fin dalle origini, quando faceva parte del settore giovanile della Roma e si metteva in mostra come uno degli esterni difensivi di maggior prospettiva nel panorama italiano. Non a caso da quando ha 14 anni è sempre stato presente nel nostro almanacco, dall'edizione del 2016 fino al 2020, per cinque anni consecutivi. 

L'arte del reinventarsi, saper sfruttare al meglio caratteristiche fisiche e soprattutto continuare ad acquisire capacità tattiche uscendo dalla propria "comfort zone", queste sono senza dubbio le qualità che stanno portando il difensore rossoblù al livello che sta dimostrando. Ci vuole certamente la fortuna degli eventi ed il sostegno di un allenatore ed una società che sa guardare oltre la singola prestazione. L'obiettivo per Riccardo, arrivati a questo punto, deve essere quello di continuare il suo processo di crescita continuando ad acquisire consapevolezza nei propri mezzi e capacità tattiche con la stessa velocità di apprendimento mostrata fin qui. 

Le sue prestazioni non stanno certamente passando inosservate, l'ultimo ad evidenziare la crescita del classe 2002 è stato l'attuale CT della Nazionale Luciano Spalletti, secondo cui: "Calafiori è una certezza, sa giocare a sinistra e da centrale, è un calciatore già pronto per la Nazionale". Per lui, che fin ora ha vestito l'azzurro in tutte le categorie, dall'under 15 fino all'under 21, la convocazione nella nazionale maggiore sarebbe certamente il premio più bello e meritato per ciò che sta dimostrando.