Cerri: “Niente progetti a breve termine con i giovani”

17.01.2022 16:25 di  Edoardo Ferrio   vedi letture
Cerri: “Niente progetti a breve termine con i giovani”

Tornato ad Alessandria a distanza di due anni, Massimo Cerri è diventato, a cominciare dalla stagione 2021-22, il nuovo responsabile del settore giovanile dei grigi. In un periodo complicato, in cui il Covid sta mettendo a dura prova tutti i giovani dei campionati italiani, il dirigente piemontese sta lavorando duramente, forte di un’esperienza che lo ha portato a rivestire tanti ruoli in tante società diverse, perché questo periodo trascorra nel modo più sereno possibile in tutti gli ambiti della società di Serie B.

Massimo, il momento è complicato. Quanto bisogna essere preparati a fronte di situazioni delicate come quelle di queste settimane?
“Dobbiamo tutti essere preparati e informati su quanto succede ogni giorno in Italia. Sono in contatto con il medico della prima squadra a tempo pieno, in un costante scambio d’informazioni per cercare di far allenare i ragazzi. In un periodo come quello attuale poi, spesso i ragazzi di Primavera e Under 17 vanno a integrare il gruppo della prima squadra. La società civile è in difficoltà e di riflesso anche le società di calcio. Ogni giorno bisogna capire, leggere, informarsi e adattarsi ad ogni cambiamento dovuto a questa situazione inaspettata. Purtroppo, ma anche per fortuna, il calcio è un’industria importante per l’Italia e deve andare avanti”.

Nello specifico, come vi comportate con i ragazzi?
“Cerchiamo di sensibilizzarli il più possibile, insistendo sull’utilizzo della mascherina e cercando di spiegargli l’importanza di non assembrarsi. Essendo giovani, i concetti di mascherina e distanziamento non sono necessariamente immediati per loro. Dobbiamo aiutarli e fargli capire i concetti legati alle misure che dobbiamo rispettare ora in questo periodo”.

Quest’anno sei tornato all’Alessandria a distanza di due anni dall’ultima esperienza. Quali sono state le motivazioni principali?
“Sono state la fiducia che ho in questa società e la conoscenza di un ambiente a me familiare, dalla proprietà agli allenatori, a spingermi a tornare. Essendoci lasciati in buoni rapporti, con reciproca fiducia, sapevo che qui avrei trovato rapporti umani importanti. Sapevo di tornare e ripartire partendo da basi solide”.

Nella tua vita hai rivestito diversi ruoli: hai allenato giovanili, sei stato direttore sportivo, come anche dell’area tecnica, ora sei responsabile del settore giovanile. Quanto ti sta aiutando e ti aiuta avere queste esperienze così diverse e così importanti alle spalle?
“Mi sta aiutando veramente tanto, soprattutto nel lavorare con i giovani. Avendo rivestito tanti ruoli diversi mi rendo conto anche di quali siano le necessità dei diversi elementi societari, sia degli allenatori che degli altri dirigenti e posso capire quali sono le loro esigenze. In alcune società ho visto il passaggio dei ragazzi alla prima squadra e in questo periodo dobbiamo cercare di facilitarlo il più possibile, visto che in Serie B e in Serie C c’è bisogno di avere i cosiddetti under. Ho anche commesso errori in passato e sono stati momenti di crescita. Ora, per esempio, sto vedendo che tra il gruppo del 2004 e quello dei 2005 ci sono diversi elementi di prospettiva che nell’arco di qualche stagione potrebbero diventare dei professionisti. Dobbiamo quindi fornirgli una base caratteriale, oltre che tecnico-tattica, importante e che gli permetta di diventare dei calciatori”.

Vi siete posti un obiettivo con il settore giovanile?
“Non esistono obiettivi a breve termine con i ragazzi. Se si vuole fare bene e fare bella figura bisogna ragionare a lungo raggio. Il salto di categoria dalla Serie C alla Serie B l’abbiamo sentito: cambia tutto il mondo, sicché ci abbiamo messo un po’ a capire come reggere il confronto con certe società che hanno giovanili già molto strutturate. Adesso stiamo raggiungendo un buon livello; dopodiché, già da febbraio-marzo, dovremo lavorare pensando in ottica futura ai gruppi dell’anno prossimo, perché dovremo porci degli obiettivi. Quest’anno non c’è la retrocessione dalla Primavera 2, ma tra un anno verrà introdotta: dovremo comporre bene le nostre rose per non scendere di livello. Siamo però contenti di aver portato alcuni ragazzi ad allenarsi con la prima squadra: Pellegrini, Speranza e Cocino sono aggregati al gruppo della Serie B e già questo è un bel traguardo”.

Un obiettivo a breve termine potrebbe essere vederli esordire in Serie B prima della fine della stagione.
“Il primo obiettivo della stagione, per tutta la società, è che la prima squadra ottenga la salvezza, perché in questo modo potremo consolidare la categoria e proseguire nei nostri programmi trovando una stabilità importante. Dopodiché, se ci sarà spazio anche per i ragazzi che quest’anno sono arrivati in prima squadra dalle nostre giovanili, sarebbe la ciliegina sulla torta”.