Una storia che si intreccia: Cassano decide il derby contro la Samp... di papà Antonio!
Nel derby ligure del campionato Under 15, l’Entella trova tre punti pesantissimi superando la Sampdoria e conquistando così la seconda vittoria stagionale. Un successo, quello maturato nel weekend, che permette ai biancocelesti di allontanarsi dall’ultimo posto del girone A, occupato proprio dai blucerchiati.
Protagonista assoluto del match è stato Christopher Cassano, classe 2011, autore di una doppietta che non solo ha indirizzato in maniera netta la sfida, ma che non fa altro che confermare la sua crescita all’interno del settore giovanile chiavarese.
La storia di Christopher attira inevitabilmente l’attenzione, anche oltre l’esito del campo. Il giovane attaccante porta infatti un cognome importante, essendo il figlio di Antonio Cassano, calciatore che ha segnato un’epoca nella Serie A e che con la maglia della Sampdoria ha vissuto alcune delle sue stagioni più iconiche. Con il club genovese l’ex fantasista di Bari Vecchia ha collezionato 140 presenze, realizzando 42 reti e fornendo una lunga serie di assist, molti dei quali indirizzati a Pazzini, con cui formò una delle coppie più efficaci e ricordate nella storia recente del club.
Gli anni d’oro della Samp di Cassano e Pazzini sono rimasti impressi (chiaramente) nella memoria dei tifosi blucerchiati, capaci di sognare ad alta voce e di lottare stabilmente nelle zone nobili della classifica. Emblematico l'anno 2010, stagione che vide la squadra di Di Carlo arrivare a un passo dalla qualificazione in Champions League: nei preliminari contro il Werder Brema, proprio Cassano fu mattatore durante il ritorno con un gol e un assist per Pazzini, ma gli episodi impedirono ai blucerchiati di accedere alla fase a gironi. Ironia della sorte, all’epoca Christopher non era ancora nato: oggi, a distanza di quindici anni, è lui a scrivere un nuovo capitolo, seppur nelle giovanili e con la maglia dell’altra sponda del calcio ligure.
La doppietta rifilata alla Sampdoria rappresenta dunque molto più di un semplice exploit personale: è un simbolo, una parentesi narrativa che unisce passato e presente, un cognome pesante che trova nuove forme e nuovi percorsi.
