Wisdom Amey, talento del Bologna alla prima chiamata in A

26.04.2021 19:00 di Redazione LGI   vedi letture
Wisdom Amey, talento del Bologna alla prima chiamata in A

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Nell’era del Covid e delle numerose partite ravvicinate, può capitare che una squadra abbia numerose assenze (magari tutte nello stesso reparto). Soprattutto se il club in questione non è una big, con una rosa allargata e quindi in grado di sopperire ad ogni mancanza, può capitare che in occasioni come queste vengano chiamati dei ragazzi dal vivaio per completare l’organico. Ne è un esempio classico la recente convocazione in prima squadra di Wisdom Amey, terzino classe 2005 in forza al Bologna.

Dal Bologna Under 17 alla Serie A

Amey nasce a Bassano del Grappa l’11 maggio 2005 e, fin dalla tenera età, mostra di avere qualità fisiche e tecniche superiori a quelle dei coetanei. Un esempio di questa superiorità è dettato da quanto avviene all’inizio di questa stagione. Il promettente difensore gioca nel Bologna e, pur essendo un classe 2005, viene aggregato all’Under 17 di mister Luca Vigiani con cui esordisce alla prima di campionato contro la Lazio.

Il Campionato Under 17 si ferma presto a causa dell’emergenza Covid, ma quando riprende Amey ritrova subito un posto da titolare nelle sfide contro Sassuolo e Parma. Le sue qualità attirano l’interesse del tecnico della prima squadra Sinisa Mihajlovic che, avendo grossi problemi in difesa in vista del match contro l’Atalanta, non esita a convocarlo.

Nel caso in cui avesse debuttato, sarebbe stato il più giovane esordiente nella storia della Serie A con i suoi 15 anni e 253 giorni. Superati Amedeo Amadei e Pietro Pellegri, entrambi autori della prima presenza in massima serie a 15 anni e 280 giorni. Il sogno di Amey rimane tale, perché il Bologna va incontro ad un clamoroso k.o. per 5-0 e Mihajlovic evita al ragazzo l’esordio in un contesto simile. Resta comunque la soddisfazione per la prima chiamata nel calcio dei grandi.

Amey, difensore dotato di fisicità e duttilità

Amey è un difensore polivalente, nato come centrale per poi spostarsi talvolta nel ruolo di terzino destro. Fisicamente strutturato, con i suoi 187 centimetri risulta dominante nel confronto con i pari età. Una strapotenza fisica, unita anche a qualità importanti sul piano tecnico e umano, che gli ha già fatto assaggiare – anche se solo con una convocazione – il calcio professionistico. Sta a lui ora impegnarsi e continuare così, per rendere la chiamata contro l’Atalanta non un episodio ma la prima di una lunga serie di convocazioni in prima squadra.

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