Quattordici anni e non sentirli, ecco a voi Giulia Dragoni

24.04.2021 08:52 di  Edoardo Ferrio   vedi letture
Quattordici anni e non sentirli, ecco a voi Giulia Dragoni

Arrivare a quattordici anni a giocare con la Primavera della tua squadra non capita spesso, ma è questo che contraddistingue Giulia Dragoni, ragazzina classe 2006 che già da qualche tempo sta calcando spesso i campi della Primavera, sfidando avversarie più grandi di lei di quattro cinque anni.

Cresciuta nel Cimiano Giulia, che compirà quindici anni a novembre, è da sempre accompagnata dal sentore che sia una predestinata. Già qualche anno fa, nel 2018, gli addetti ai lavori la definirono "la 2006 migliore d'Italia". Quest'anno è stata aggregata alla Primavera dopo la sospensione dei campionati e ha subito ripagato la fiducia di mister De La Fuente, timbrando il cartellino per quattro volte in cinque partite.

Estro, fantasia, spregiudicatezza: queste le doti di Giulia Dragoni, una ragazzina di 14 anni che si sta facendo valere con compagne e avversarie di 3-4 anni più grandi di lei, giocando in mezzo al campo senza alcun timore reverenziale. Si è subito rivelata un tassello importante non solo in campo, ma anche in spogliatoio, vista la facilità di ambientamento che ha avuto e che la sta proiettando verso un futuro che è difficile immaginare più roseo di così. Un talento puro, come ha raccontato a LGI Saimir Keci, coordinatore del settore giovanile delle nerazzurre.

Saimir, come vi siete convinti che Giulia fosse pronta a giocare con ragazze così tanto più grandi di lei?

“Conosco Giulia da diversi anni, quando ancora lavoravo per la Federazione, e ho visto subito in lei un grande talento, unito ad una grande applicazione. Nel 2018 l’avevamo già portata da noi in prestito per la Danone Cup e, anche in quel contesto, giocava con ragazze di un anno più grandi, senza far vedere alcuna differenza. Quando quest’estate abbiamo avuto la possibilità di tesserare Giulia, la nostra idea era inserirla gradualmente con le più grandi e così è stato fatto”.

Quali sono i suoi punti di forza? Sia tecnici, che fisici, che caratteriali.

“Giulia ha grande estro e fantasia. A livello fisico sta crescendo molto, ma anche a livello caratteriale. È una ragazzina di 14 anni che è riuscita ad adattarsi bene all’interno di uno spogliatoio con ragazze di tre/quattro anni più grandi".

E quali sono invece gli aspetti dove deve migliorare per fare il salto tra i grandi?

“Sicuramente ci saranno aspetti da migliorare così che Giulia possa fare il salto con le grandi, ma non dimentichiamoci che ha soli 14 anni, quindi, è giusto che la crescita sia graduale. Noi continueremo a lavorare per darle tutti gli strumenti perché possa crescere nel modo corretto e continui a migliorare un passo alla volta sotto tutti i punti di vista.”

Quali sono le prospettive per una ragazzina così giovane che arriva a giocare in Primavera? In quanto tempo sarà pronta per giocare in prima squadra?

“In lei vediamo un grande talento e le prospettive sono ottime, ma non dobbiamo assolutamente metterle fretta. È giusto che le venga dato il tempo per poter crescere e fare esperienza. Un giorno speriamo possa debuttare con la maglia della nostra prima squadra, ma solo il tempo dirà chi è Giulia Dragoni.”

È stato difficile introdurla in un gruppo di ragazze più grandi di qualche anno?

“Assolutamente no perché abbiamo una squadra Primavera formata da ragazze straordinarie che hanno accolto Giulia nel migliore dei modi. Siamo fortunati ad avere un gruppo così".

Giulia è un talento puro? Una di quelle giocatrici di cui si capisce immediatamente il potenziale e le capacità? Oppure è più derivata dall’applicazione?

“Giulia è un talento puro e si vede immediatamente. La ragazza però, come ho detto prima, ha anche una applicazione totale in tutto e per tutto".

Dal Cimiano all’Inter a quattordici anni: com’è stato il salto da una piccola realtà all’Inter per Giulia?

“È stato un salto bello ma anche sereno perché Giulia conosceva già molte delle ragazze e gli allenatori. È stato un inserimento semplice perché conosceva già l’ambiente Inter.”

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Credit photo: ufficio stampa Inter Women