Il gol allo scadere di Manfredi porta l’Empoli in finale

28.06.2021 09:00 di  Leonardo Bosello   vedi letture
Il gol allo scadere di Manfredi porta l’Empoli in finale

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Dopo un finale al cardiopalma, l'Empoli supera l'Inter "in zona cesarini" per 3-2, conquistando così la finale scudetto. Un traguardo impensabile ad inizio anno per la formazione di Antonio Buscè, ma pienamente meritato per la continuità e le prestazioni offerte nell'arco della stagione. Una vittoria pazza e magica, degna delle più belle sfide di Champions League, dal protagonista inaspettato. Un successo del collettivo azzurro, con il marchio finale dell'uomo che non ti aspetti: l'attaccante toscano Leonardo Manfredi.

Dopo novanta minuti spettacolari, il risultato è fermo sul 2-2, dopo due frazioni di gioco ricche di emozioni e gol. Proprio gli azzurri si erano portati in vantaggio con Lipari nei primi minuti, ma poi le reti dei quinti nerazzurri, Zanotti e Vezzoni, avevano riportato la formazione lombarda avanti all'intervallo. Nella ripresa i nerazzurri di Armando Madonna spingono e sfiorano in più occasioni il tris, ma a 10' dalla fine una magistrale punizione di Asslani fissa il punteggio sul 2-2.

Con l'avvento dei tempi supplementari, il canovaccio tattico del match si fa sempre più chiaro: l'Inter difende il pareggio che basterebbe per guadagnare la finale, mentre l'Empoli spinge disperatamente alla ricerca della vittoria. È qui che entra in scena l'uomo della domenica, l'uomo decisivo in grado di cambiare il finale del match, Leonardo Manfredi. Subentrato al 101', il centravanti classe 2002 si piazza in mezzo all'area di rigore nerazzurra, pronto a sfruttare i suoi centimetri e il suo fisico a favore della squadra. Con l'Inter alle corde, asserragliata in difesa e con l'uomo in meno, la formazione toscana spinge ma il gol non arriva. Il finale si fa sempre più concitato e, con l'ulteriore espulsione di Sangalli, la formazione di Madonna difende in nove il pari con denti e unghie. Al 121' però, tutto cambia. Da un corner il pallone arriva sul secondo palo, dove Bozhanaj riceve palla, attacca la linea di fondo e mette in mezzo. Dentro l'area piccola c'è Leonardo Manfredi, rapido nello spedire in porta il più decisivo dei gol. È grande festa per la formazione toscana, dopo la rete che porta l'Empoli alla finale scudetto.

Un protagonista speciale Leonardo Manfredi, elemento non di rilievo dal punto di vista delle presenze (solo sei in campionato tutte da subentrato) ma in grado di decidere il finale di un'intera stagione e di un intero campionato. Attaccante alto e possente, grazie ai suoi 191 centimetri di altezza domina nel gioco aereo e in questo campionato è stato utilizzato come ariete per aprire le difese avversarie. Di piede mancino, Leonardo sa essere anche utile alla manovra offensiva, grazie alla buona tecnica di base oltre che al tiro dalla media distanza. Manfredi cresce nelle giovanili del Capezzano, dalle quali poi passa per Fiorentina e Atalanta, salvo poi accasarsi all'Empoli nella stagione corrente. Dopo un campionato con poco spazio, il centravanti di Massa-Carrara ha avuto così modo di togliersi un'incredibile soddisfazione nella serata del Ricci, con tutta l'intenzione di continuare a stupire in questi playoff, magari proprio contro la sua Atalanta in finale.

Credits photo: www.empolifc.com