Sono LGI Sport perché...

Voglia di mettersi in gioco, passione viscerale e un ambiente stimolante: gli ingredienti che mi hanno fatto sposare il progetto LGI
21.08.2022 12:00 di Luca Pellegrini   vedi letture
L.Pellegrini, Resp. Area Video
L.Pellegrini, Resp. Area Video

Luca Pellegrini, Responsabile Area Video. Sono LGI Sport perché… mi ha conquistato. Non è stato il classico colpo di fulmine o la classica cotta estiva un po’ superficiale. Come ogni storia seria che si rispetti, mi ha coinvolto un passo alla volta. Piano piano ci siamo conosciuti a vicenda, abbiamo capito i rispettivi sogni e obiettivi e abbiamo deciso che valeva la pena iniziare insieme una nuova avventura. Abbiamo cominciato a mettere anima e corpo nel presente e a progettare il futuro. Quando poi, trascorso qualche mese, mi sono fermato un attimo a riflettere, ho capito che ormai ci ero dentro fino al collo. Ovviamente in senso buono.

Per prima cosa, La Giovane Italia è la medicina ideale per chi è affetto da “calciofilia acuta” come il sottoscritto. Se non puoi vivere senza guardare qualcuno correre dietro ad un pallone nel tentativo di infilarlo in una porta, questo è il posto giusto. Soprattutto perché il mondo LGI si occupa e si interessa di ciò che a mio parere rappresenta l’essenza del calcio: quello lontano dai riflettori e dalle copertine, estraneo (almeno nella maggioranza dei casi) ai vizi portati con sé da super stipendi, iper attenzione mediatica e “risultatismo” esasperato. In poche parole: il calcio giovanile, nel quale – tra l’altro – il movimento italiano continua a confermarsi ai vertici continentali ormai da diversi anni. Dall’Under 15 all’Under 19, La Giovane Italia segue tutti i campionati nazionali e li racconta in modo eterogeneo, rivolgendosi sia ai semplici appassionati che agli addetti ai lavori, con informazioni e contenuti estremamente specifici.

In secondo luogo, La Giovane Italia è in continua evoluzione, nel tentativo di adattarsi ad un mondo calcistico e comunicativo in costante mutamento e con l’intenzione di soddisfare sempre nuove richieste da parte del pubblico. Le conseguenze di tale caratteristica (che in realtà è una vera e propria “linea editoriale”) sono principalmente due: uno staff giovane, che sia capace nello stesso tempo di apportare e recepire tutte le innovazioni, e un confronto quotidiano, nel quale ciascuno può avanzare nuove proposte o suggerire cambiamenti. Per avere una testimonianza di ciò, è sufficiente guardare il cammino di LGI Sport nel corso degli anni: prima solo l’almanacco, poi un vero e proprio database di schede tecniche, in seguito le aggiunte fondamentali degli eventi – dentro e fuori dal terreno di gioco – e delle riprese sul campo, passando per la new entry del futsal e per tante altre novità che verranno svelate a breve.

Infine, La Giovane Italia si configura come un vero e proprio circolo virtuoso: chi vi entra, infatti, mette a disposizione le proprie competenze e contribuisce a ramificare ed espandere ulteriormente il microcosmo LGI; così facendo, rende necessari la ricerca e il contributo di ragazzi con capacità diverse, che mettono a disposizione le proprie conoscenze e consentono la crescita individuale e collettiva. 

Proprio qualche giorno fa, per me, è stato tempo di anniversario: un anno al fianco de La Giovane Italia. Perché i fulmini sono luminosi, ma scompaiono dopo un attimo; i corteggiamenti sono più faticosi, ma durano a lungo.