Francesco Pio Esposito e la sua prima esperienza in Serie B

La nota più lieta della molto poco indimenticabile, per usare un eufemismo, stagione della Primavera nerazzurra allenata da Christian Chivu ha un doppio nome e un cognome di cui sentiremo a lungo parlare: Francesco Pio Esposito. Il classe 2005 si è guadagnato con fatica e sudore prima la maglia da titolare meneghina e poi un'occasione importantissima in Liguria, terra che fino a pochi mesi fa in quel di La Spezia ha assaporato la Serie A fino all'incredibile scontro salvezza contro l'Hellas Verona, squadra in cui, ironia della sorte, giocherà il fratello Sebastiano. Seppur abbia già la stoffa e le qualità per poter dire la sua nel massimo campionato italiano, Esposito necessita obbligatoriamente di poter esprimere in partita e con continuità tutto il suo potenziale e destino vuole che il giovane attaccante debba iniziare la sua nuova avventura con l'arduo compito di non far rimpiangere un certo M'Bala Nzola.
Senso della posizione, intelligenza tattica e grande tecnica, rarissima da trovare in un ragazzo alto quasi un metro e novanta. Queste sono le qualità che hanno colpito Chivu prima e Inzaghi poi, convincendo la società nerazzurra di dover assolutamente salvaguardare un talento cristallino che merita spazio; ecco dunque la cessione a titolo temporaneo alla squadra allenata da Massimiliano Alvini, tecnico molto esperto che saprà sicuramente valorizzare il fresco campione d'Europa. Dopo un iniziale periodo di alternanza con l'attaccante bulgaro Nikola Iliev, Francesco a suon di gol sontuosi e prestazioni convincenti è diventato il punto fermo della Primavera dell'Inter. In un mondo, quello del calcio, in cui purtroppo sono ancora i numeri a fare la differenza, i 15 gol in 30 partite, arrotondati anche da 3 assist, mascherano gli innumerevoli assi nella manica di cui dispone Esposito. Un conto, infatti, è essere determinante quando i tuoi compagni di squadra girano e la posizione in classifica sorride; un altro è trascinare un ambiente imbottigliato nel traffico di una classifica che non rispecchia né la vera forza della Beneamata, né la bravura in panchina di Christian Chivu.
Non è facile trovare un giocatore così giovane e già ben strutturato: la muscolatura delle gambe rende l'attaccante napoletano estremamente esplosivo e letale negli stacchi, arte primaria del suo repertorio condita dall'ausilio del suo perfetto colpo di testa. Bravo anche nel migliorarsi con il piede debole, Esposito è un leader tecnico con cui ogni allenatore vorrebbe lavorare, eccellente sia nel far salire i compagni che nell'usare il fisico per proteggere palla. La sua tecnica poi è sotto gli occhi di tutti: dopo una sfortunatissima parentesi con la Nazionale Under 20, ecco l'Europeo U19 vinto da eroe, mostrando di essere di almeno due categorie superiore a chiunque e facendo finalmente godere il calcio italiano dopo quattro cocenti finali perse. Ciascun italiano appassionato di calcio si augura, senza nutrire poi grandi dubbi dopo averlo visto all'opera, che possa fare le fortuna dello Spezia e affermarsi come uno degli astri nascenti più importanti del nostro panorama.