Milan, una stagione da applausi: la sconfitta con la Viola non cancella il percorso

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Il calcio, si sa, sa essere crudele. A volte la differenza tra sogno e delusione si consuma in novanta minuti, o anche meno. È il caso della semifinale di ritorno del Milan, travolto dalla Fiorentina con un pesante 6-0 che ha negato ai ragazzi di mister Cresta la possibilità di giocarsi il derby in finale. Un risultato che fa male, com’è naturale che sia, ma che non deve oscurare quanto di straordinario questa squadra ha mostrato durante tutta la stagione.

Perché se è vero che il tabellino racconta una dura lezione, il campo - quello visto da settembre a oggi - ha raccontato ben altro: un gruppo capace di giocare un calcio propositivo, brillante, fatto di idee, organizzazione e talento. Non solo singoli promettenti, ma un collettivo che spesso ha saputo incantare per fluidità e qualità di gioco. Merito di un percorso di crescita che Cresta e il suo staff hanno saputo guidare con mano sapiente, valorizzando le qualità di ogni ragazzo e costruendo un’identità forte, riconoscibile, ambiziosa.

In ogni cammino sportivo esistono ostacoli e battute d’arresto, e proprio dalle sconfitte più dolorose possono nascere le spinte più forti per migliorare. Questa semifinale rappresenta un momento amaro, ma anche un’opportunità preziosa per apprendere, analizzare, crescere e ripartire. Il talento c’è, il gioco e la voglia di stupire pure. Ora è giusto concedersi il meritato riposo: l’estate servirà per ricaricare energie fisiche e mentali, ma già all’orizzonte si intravede una nuova stagione ricca di sfide e di obiettivi da inseguire con ancora più fame e determinazione.