L'Uomo della Finale: Riccardo Anino

Il portiere granata vince con merito questo titolo - targato LGI - per i numerosi interventi compiuti in partita su Sugamele, Morucci e non solo.
13.06.2025 12:00 di  Stefano Rossoni   vedi letture
Profilo Instagram: Annino
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Nel calcio, ci sono partite che ti segnano. Poi ci sono finali che ti consacrano. E in quella che valeva uno Scudetto, Riccardo Anino ha messo la firma che conta.

Il portiere del Torino è stato il protagonista silenzioso e determinante della notte granata, quella che ha consegnato al gruppo di Vegliato il titolo di Campione d’Italia dopo il 2-1 alla Roma. La copertina, sì, se l’è presa il gol ai supplementari di Spadoni. Ma il palcoscenico se l’è guadagnato, intervento dopo intervento, proprio Anino.

Attento, reattivo, decisivo: ha respinto ogni assalto romanista con personalità e freddezza. Il solo a batterlo è stato Sugamele, ma dal dischetto. E lì, c’è poco da fare quando l’attaccante spiazza e la palla va da una parte e tu dall’altra. Ma nel resto della partita? Un muro. Sicuro nelle uscite, pulito nei fondamentali, Anino è stato la garanzia che ha permesso al Toro di restare sempre in partita. Nei tempi regolamentari ha blindato il punteggio in almeno tre occasioni, ma è nei supplementari che si è guadagnato ampiamente il titolo: il riflesso su Morucci è da cineteca, uno di quegli interventi che, visti da bordo campo, valgono quanto un gol.

Con i guantoni caldi e la mente lucida, Anino ha trasmesso sicurezza a tutto il reparto difensivo, caricandosi sulle spalle la responsabilità del momento. E quando il fischio finale ha sancito la vittoria, c’era anche il suo nome inciso sulla coppa.