La Nazionale lo esalta, i club lo ignorano: il paradosso Desplanches

C’è un portiere che para rigori nei momenti decisivi, vola tra i pali come un veterano e si prende i riflettori ogni volta che indossa la maglia azzurra. Ma che, inspiegabilmente, scompare dai radar quando si torna alla realtà dei club. Il suo nome è Sebastiano Desplanches, classe 2003, numero uno del Palermo e protagonista silenzioso ma determinante dell’Europeo Under 21.
All’esordio contro la Romania, si è preso la scena con una parata fondamentale su rigore a Munteanu: un gesto tecnico e mentale che ha cambiato la partita e consegnato tre punti d’oro all’Italia. Non un caso isolato: nelle qualificazioni aveva già ipnotizzato un rigorista turco, dimostrando che sotto pressione, lui si esalta. Non è stato da meno contro la Slovacchia: quando Ghilardi ha sfiorato l’autogol con un colpo di testa sfortunato, Desplanches ha risposto con un colpo di reni da campione, mantenendo il risultato sull’1-0 e mettendo in cassaforte un’altra vittoria azzurra.
Il talento, insomma, è evidente. Non è un caso se nell’ultimo Mondiale U20 - dove l’Italia si è arresa solo in finale - Desplanches è stato premiato come miglior portiere del torneo, al termine di una cavalcata davvero entusiasmante. Con la maglia azzurra sa farsi valere, risponde sempre presente. E allora viene spontaneo chiedersi: perché tutto questo non si riflette nei club?
I numeri nei campionati italiani non rendono giustizia al suo valore. Nella stagione 2022/2023 colleziona 13 presenze in Serie C: 3 con il Vicenza nella prima parte di stagione (tutte in Coppa) e le restanti al Trento, negli ultimi mesi. Dopo il Mondiale, arriva la chiamata del Palermo in Serie B. Sembrava il momento della svolta, ma le presenze si contano sulle dita di una mano: solo 4. L’infortunio che lo ha tenuto fermo per due mesi ha influito, è vero, ma fino a dicembre non aveva comunque mai visto il campo. Nel campionato appena concluso, sempre col Palermo, la situazione sembrava finalmente cambiata: titolare fisso fino a dicembre, prestazioni solide e convincenti. Poi, all’improvviso, il gelo. Con l’arrivo del nuovo anno e della sessione invernale di mercato, il club rosanero ha virato con decisione sull’usato sicuro: dentro Audero e altri nomi di esperienza con trascorsi in Serie A. Risultato? Una sola presenza nel 2025, quella contro il Pisa, e poi solo panchina. La promozione non è arrivata, ma intanto il minutaggio di Desplanches si è ridotto ancora una volta.
Ogni volta che indossa l’azzurro, Desplanches dimostra il suo valore. Il mistero è: perché serve un Mondiale o un Europeo per ricordarsene?