Il DNA non mente mai: Lucarelli è alle fondamenta del muro nerazzurro!
Milan, Inter, Atalanta. In quest'ordine. Sono le tre squadre che stanno dando spettacolo nel Girone B di Under 16, con i rossoneri che chiuderanno il 2025 guardando tutti dall'alto. La Dea porta a casa il titolo di miglior attacco, i nerazzurri quello di miglior difesa. Tre squadre dal potenziale altissimo che hanno punti di forza diversi.
I dati difensivi registrati dalla Beneamata nelle prime tredici giornate fanno impressione: solamente sei gol subiti, così come sei è anche il numero di clean sheet raccolti, divisi equamente tra casa e trasferta, dove l'Inter sembra avere una marcia in più con cinque vittorie su cinque giornate.
L'ultima giornata contro l'Hellas Verona ci ha consegnato però una squadra che ha saputo rendere anche il Konami Football Center un fortino: vittoria per 1-0 contro una squadra in super forma, e sguardo che rimane proiettato ai cugini in testa alla classifica.
Fari puntati su Diego Lucarelli, difensore centrale classe 2010, nato a Livorno. Fisico statuario che sfiora 1.90m, il ragazzo sta aumentando il livello delle prestazioni, avvicinandosi al definitivo salto di qualità che lo può portare a togliersi parecchie soddisfazioni.
Figlio d’arte, Diego è cresciuto nel settore giovanile del Pisa e poi ha firmato ufficialmente per l’Inter nel 2024, scegliendo i colori nerazzurri nonostante l’interesse di diversi club italiani. La sua famiglia porta una lunga tradizione nel calcio: dal padre Alessandro, che è stato un solidissimo difensore e bandiera del Parma, ha ereditato il DNA. E se ogni tanto a Diego sale la voglia del gol, la "colpa" è dello zio Cristiano, che ha fatto la storia come attaccante in Serie A.
Nell'ultima partita contro gli scaligeri, Diego è stato chiamato ad un compito complicato, mettendosi in marcatura su Egharevba, ragazzo di cui conosciamo le potenzialità e spesso aggregato in Under 17 per i suoi incredibili dati in zona gol. Eppure non c'è stato niente da fare per il bomber dell'Hellas: Lucarelli, aiutato dal fedele compagno di reparto Di Carlo, gli si è appiccicato addosso e gli ha tolto qualsiasi pallone.
Comprensione tattica del ruolo, capacità di lettura delle situazioni, anticipo sul movimento dell’attaccante e ottime doti nel gioco aereo formano l'identikit di questo difensore, su cui Dellafiore sta continuando a costruire!
