L'Uomo della finale: Francesco Cereser

In una finale carica di tensione, emozioni e batticuore, a prendersi la scena è stato lui: Francesco Cereser. Il portiere del Torino si è eretto a protagonista assoluto nel trionfo granata contro il Milan, deciso soltanto ai calci di rigore, dopo 120 minuti di battaglia terminati a reti inviolate.
La sfida, combattuta su ogni pallone, ha visto entrambe le squadre annullarsi a vicenda, con poche occasioni limpide ma con un’intensità altissima. Ed è proprio nei momenti chiave che un portiere può scrivere la storia. E Cereser lo ha fatto.
Prima con una parata sensazionale sul colpo di testa ravvicinato di Lontani, quando il gol sembrava ormai cosa fatta. Poi, nei secondi finali dei tempi supplementari, su un'autentica magia di Pisati, il suo intervento risulta decisivo: quel tocco impercettibile è probabilmente ciò che nega al Milan il gol della vittoria a pochi istanti dal termine. Infine, quando la tensione si è spostata ai calci di rigore, è ancora lui a salire in cattedra: la parata sul rigore di Borsani spalanca le porte al trionfo granata, regalando al Torino lo Scudetto di categoria.
Per freddezza, tecnica e personalità, Cereser merita pienamente il titolo di Uomo della Finale. Un premio che certifica la sua crescita e la sua capacità di incidere nei momenti cruciali. In partite del genere, il confine tra l’essere spettatori e diventare eroi è sottile: Cereser ha scelto la seconda strada.