17 anni dopo, il trionfo degli Spurs. Vicario e Udogie: eroi italiani a Bilbao

Il racconto dei due italiani protagonisti nella finale di ieri contro il Manchester United. Riviviamo, insieme, il loro percorso di settore giovanile.
22.05.2025 10:15 di  Stefano Rossoni   vedi letture
17 anni dopo, il trionfo degli Spurs. Vicario e Udogie: eroi italiani a Bilbao

Diciassette anni. È questo il tempo che il Tottenham ha dovuto attendere prima di poter tornare a sollevare un trofeo. Da allora tante promesse, qualche sogno accarezzato, ma nessuna gioia concreta. Fino a ieri sera. A Bilbao, in un San Mamés vestito a festa, gli Spurs hanno conquistato l’Europa League battendo 1-0 il Manchester United in una finale tesa, vibrante, decisa anche (e soprattutto) dalla solidità e dallo spirito dei "suoi" italiani: Guglielmo Vicario e Destiny Udogie, protagonisti in campo e simboli di un trionfo che sa di riscatto e speranza.

Per Vicario, classe 1996, questa vittoria rappresenta l’apice di un percorso cominciato lontano dai riflettori. A differenza di tanti colleghi coetanei, nel 2014/15 difendeva i pali del Fontanafredda in Serie D, la stessa categoria dove l’anno successivo ha vestito la maglia del Venezia. Con i lagunari scala le categorie e diventa titolare fisso nel 2018/19 in Serie B, prima di passare al Perugia, dove si conferma come uno dei portieri più affidabili del campionato cadetto. L’esordio in Serie A arriva nel 2020/21 con il Cagliari, non in una partita qualsiasi: a San Siro, contro l’Inter. Una prova di carattere, che apre le porte al trasferimento all’Empoli, dove in quelle stagioni stupisce tutti per riflessi felini, grande esplosività tra i pali, ottima capacità di lettura e un carisma silenzioso, ma costante. Nel 2023, ecco il salto in Premier League con il Tottenham. Un cambiamento radicale; in pochi mesi diventa un beniamino dei tifosi e un punto fermo della squadra. Ora, con la coppa tra le mani e il sorriso di chi ha scalato la montagna un passo alla volta, Vicario può davvero godersi il panorama. Perché questa vetta, se l’è conquistata tutta.

Udogie ha vissuto invece un percorso più rapido, ma non meno affascinante. Classe 2002, cresciuto nel vivaio del Verona, ha sempre brillato come uno dei giovani più promettenti della sua generazione. Le sue qualità gli valgono le prime convocazioni nelle Nazionali, con cui partecipa a Europei e Mondiali Under 17, andando vicinissimo alla vittoria nel primo caso. Tre presenze sul nostro Almanacco, a dimostrazione di come La Giovane Italia abbia sempre creduto nel suo talento. Dopo aver sfiorato il successo in Coppa Italia Primavera con il Verona, debutta in Serie A, anche lui a San Siro (proprio come Vicario) ma contro il Milan, non ancora diciottenne. La stagione successiva passa all’Udinese, dove si impone con forza sulla fascia sinistra. Spinta, qualità tecnica e grande personalità: le sue doti non passano inosservate. Il Tottenham lo acquista puntando forte su di lui... e il campo gli dà ragione. Quest’anno, nonostante una stagione complessa per gli Spurs, Udogie ha collezionato oltre 30 presenze, crescendo partita dopo partita. Ieri, al San Mamés, ha coronato il suo percorso sollevando l’Europa League: un traguardo prestigioso per chi, da anni, era visto come una promessa. 

Il Tottenham torna, dunque, a vincere e lo fa grazie anche al contributo determinante di due italiani che, con percorsi diversi, hanno saputo conquistarsi tutto. Un trofeo che pesa, non solo per il club ma anche per il calcio italiano, che applaude due interpreti moderni, completi e pronti ancora a crescere. E magari, lo speriamo, a vincere ancora.