Derby di Genova, quando sono i ragazzi a indicare la strada

Il racconto di quanto successo nella sfida di campionato tra Genoa e Sampdoria, non solo in campo ma soprattutto (e purtroppo) sugli spalti.
30.01.2023 13:15 di Sofia Dello Russo   vedi letture
Derby di Genova, quando sono i ragazzi a indicare la strada

Sabato 28 Gennaio, ore 10:30, fischio d’inizio per Samp-Genoa Under 15. Si prospetta una partita particolare del campionato, specialmente per chi segue e vive il calcio genovese, ma nessuno poteva sapere cosa sarebbe accaduto al termine del triplice fischio.

Il Derby della Lanterna si presenta per entrambe le squadre come un match ostico, dal risultato mai scontato e prevedibile: e così si è rivelato. Al minuto 39, l’attaccante della Sampdoria segna il gol che rimarrà quello decisivo per l’intera durata della gara. La squadra di casa si aggiudica i 3 punti, andando ad abbattere quelli che erano i pronostici più probabili, basati sui 17 punti che intercorrevano tra Samp e Genoa, primo in classifica.

Questa è la causa del malcontento generale che si è dissipato tra lo staff e soprattutto tra i giocatori rossoblù, essendo una partita causa di grande tensione, indubbiamente non sono mancati i vari insulti e attacchi dai toni accesi, sia in campo che fuori. Purtroppo le vicende non si sono limitate alle abituali calunnie, che per quanto non siano gradevoli da essere udite, sono ugualmente tollerate all’interno di una competizione che si sa essere peculiare per il nervosismo che induce in chi è coinvolto.

Al termine della gara gli animi si sono incendiati, sia da parte dei ragazzi, sia da parte degli adulti sugli spalti, che si sono resi amaramente protagonisti di un episodio di aggressività fuori dal limite socialmente contemplato, spingendosi ben oltre le offese verbali. Visioni come queste nel calcio, ed in generale nello sport, sono infelicemente divenute consuete, a tal punto da essere etichettate quasi come normali.

Fortunatamente ai bordi del campo si stava compiendo una scena commovente tra due giocatori delle squadre opposte. I ragazzi in questione sono Matteo Croce e Hakime Houssine Zenati, che abbracciati si stavano consolando dopo l’esito che nei due aveva scatenato emozioni contrastanti. Da un lato la delusione e il rancore per non aver portato la propria squadra alla vittoria, dall’altro sicuramente soddisfazione per la gara appena conclusa ma anche dispiacere nel vedere un amico addolorato e sofferente. Il conforto è segno di grande maturità, e questi due giovani si sono resi portatori di un messaggio che dovrebbe essere rappresentato e divulgato da tutti. 

Questo gesto rappresenta la sportività, nella sua semplicità apre delle riflessioni molto profonde. I genitori, che dovrebbero educare al meglio i propri figli, in questo caso hanno imparato una grande lezione di comportamento proprio da questi ultimi. Il calcio e lo sport dovrebbero essere sempre così, al di là del risultato; concetto che non sempre riesce ad essere assimilato, poiché spesso viene attribuita una maggiore importanza alla competizione agonistica, tralasciando quello che è, e deve essere il lato umano presente in ogni scontro sportivo.

Sportività, educazione e rispetto; parole chiave che devono venire prima di tutto: prima della partita, prima dell’antagonismo delle squadre, prima del risultato.