È Kevin Fustini l'MVPlayer LGI di Cremonese-Bologna, quarta giornata del girone A
Il poker subito nel derby di settimana scorsa aveva fatto male e i ragazzi di mister Nicolò Mazzanti erano desiderosi di riscatto. Anche perché la sconfitta contro il Modena seguiva un altro ko: quello contro il Torino. Ecco perché il Bologna arrivava oggi a Cremona con il duplice obiettivo di tornare a vincere e a convincere. Compito tutt’altro che facile contro un avversario animato dallo stesso spirito (i grigiorossi nell’ultimo weekend avevano infatti perso 3-1 contro un’altra squadra emiliana: il Parma) e spinto dal proprio pubblico. Come spesso accade in questi casi, c’era bisogno di un trascinatore che rompesse l’equilibrio. E il ruolo se l’è assunto Kevin Fustini.
Il centravanti nato in Colombia e cresciuto in Italia si è reso protagonista di una prestazione da urlo. E non solo per la tripletta. Il suo dinamismo, l’abilità di attaccare lo spazio e soprattutto la sua straordinaria velocità l’hanno reso una costante spina nel fianco della difesa avversaria, oltre che una pedina fondamentale nello scacchiere del Bologna. I giocatori rossoblù, infatti, consapevoli di avere a propria disposizione un’autentica freccia da lanciare in profondità, vi hanno fatto ricorso sia per alternare al giro palla alcune verticalizzazioni improvvise, sia quando faticavano a costruire gioco e avevano bisogno di un punto di riferimento avanzato. Quando si parla di attaccanti, però, il contributo alla manovra può non bastare: servono i gol. E da questo punto di vista, sia per il numero di reti che per il loro peso specifico, la prestazione di Fustini si commenta da sola. Iscrive per tre volte il proprio nome al tabellino dei marcatori e si rivela decisivo nei momenti chiave. Dopo l’1-0 di Raimondi, segna il raddoppio; quando la Cremonese accorcia le distanze, riporta il Bologna a +2; a metà secondo tempo cala il tris e chiude la partita. Da sottolineare poi la varietà dei gol, che dimostra la completezza del repertorio a sua disposizione. Nel primo ci sono forza, tecnica e lucidità: supera in velocità il diretto marcatore e poi batte il portiere con un colpo sotto. Nel secondo ci sono tempismo, senso della posizione e abilità nel gioco in area di rigore. Nel terzo la freddezza dagli undici metri. Un mix impressionante.
Per i grigiorossi rimane un rebus irrisolto, che causa la seconda sconfitta consecutiva. Il Bologna invece se lo coccola, archivia la delusione post derby e torna al sorriso.