Milan-Genoa: che semifinale di ritorno dobbiamo aspettarci?

Riflettori puntati sulla sfida del "Vismara" che decreterà la prima finalista nei playoff dei Giovanissimi Nazionali Under 15.
12.06.2024 15:45 di  Alessandro Torre   vedi letture
Milan-Genoa: che semifinale di ritorno dobbiamo aspettarci?

Domenica sarà tempo di verdetti pesanti in questa fase finale di stagione: in finale playoff c'è spazio per una sola fra Milan e Genoa, con entrambe le squadre che vogliono raggiungere un obiettivo che rappresenterebbe un traguardo storico e il coronamento di una stagione da sogno. 

Per farlo, avranno a disposizione 80 minuti di fuoco, dopo il turno di andata che si è svolto la settimana scorsa a Genova. Si riparte dall'1-0 in favore del Genoa, segnato a metà del secondo tempo di testa da Brizzolari. La sfida che abbiamo vissuto è stata all'insegna dell'equilibrio e dei più sottili dettagli, anche a livello tattico, che hanno fatto la differenza. Le occasioni per tirare fuori dal cilindro un risultato più farcito di reti sono state molteplici, ma l'attenzione difensiva, arrivati a questi livelli così alti, ha avuto la meglio. Andiamo con ordine quindi nella nostra analisi di ciò che abbiamo visto nel primo atto di questa doppia sfida, per potere poi tracciare una possibile previsione di ciò che vedremo nel ritorno.

Prima di tutto, bisogna sottolineare la somiglianza in alcuni punti chiave fra queste due compagini, a partire dai due estremi difensori. Costoli e Faccioli hanno fatto una partita di estrema attenzione, precisione nella lettura di varie situazioni, puntualità nelle uscite basse e prontezza di riflessi. Sono stati loro il motivo principale per cui abbiamo visto solamente una rete: tante parate decisive da entrambe le parti, che hanno tenuto il risultato sul filo del rasoio. 

Passiamo alla difesa: Genoa e Milan come già sottolineato sono due squadre molto precise a livello difensivo, abituate a subire pochi gol. Le coppie di centrali difensivi sono state rocciose, granitiche. Nel caso di Rocca e Zangrillo del Milan, poi, si può parlare anche di grande presenza sotto porta, con almeno un'occasione a testa per entrambi i difensori di Bertuzzo per pareggiare la partita sugli sviluppi di calci d'angolo. Corner che sono stati il fattore decisivo anche in casa rossoblu, con la stoccata di Brizzolari arrivata di testa proprio su un angolo di Alessandro Consoli. Occhio quindi al traffico in area di rigore sui calci d'angolo, ci sono tanti saltatori bravi e ad ogni battuta può nascere qualcosa di interessante.

Inoltre, il match di domenica ha denotato un ampio spazio ed esuberanza tecnica sulla fascia destra per tutte e due le formazioni: i due terzini destri, Mandirola del Genoa e Bonomi del Milan, hanno fatto valere tutta la loro resistenza e abilità in progressione palla al piede, salendo spesso per alimentare l'azione anche a livello offensivo, rispetto ad una fascia sinistra generalmente più bloccata in entrambi i casi. 

Genoa e Milan poi sono due squadre che non possono prescindere dai propri equilibratori: Fazio ed Angelicchio si sono distinti per una partita di rara intelligenza tattica e senso del posizionamento, con un numero di palloni intercettati impressionante. Due dighe davanti alla difesa, con ampi compiti anche in fase di impostazione dal basso. Veri e propri tuttofare nella zona mediana del campo. 

Diamo uno sguardo al pacchetto avanzato: il Genoa, come suo solito, ha saputo sfruttare la vivacità dei suoi esterni, Longobardi sulla destra ed Aresini sulla sinistra, per provare a puntare gli avversari e creare superiorità numerica, riuscendoci in un paio di occasioni. Più in ombra rispetto alle ultime apparizioni Cozzolino, che ha trovato poco spazio ed occasioni per battere a rete. 
Per il Milan la disposizione iniziale assomigliava molto ad un 4-1-4-1, con Seye e Rusu esterni alti e Martini e Pisati sempre pronti ad inserirsi centralmente come trequartisti aggiunti. I pericoli creati sono arrivati per lo più dal settore centrale del campo, con la qualità dei centrocampisti rossoneri che hanno provato più volte la conclusione dal limite dell'area, trovando opposizione. Come per Cozzolino, anche per Avogadro la partita di domenica scorsa è stata invece più di lotta fisica che di rifiniture sotto porta.
Questa è un'indicazione che possiamo portarci a casa per il match di ritorno del "Vismara": il Genoa ama creare tanto sugli esterni offensivi e risulta una squadra suddivisa equamente in due parti fra reparto avanzato e arretrato, con Fazio e Brizzolari nel mezzo a portare geometrie e intensità. Il Milan invece ha tante frecce nel proprio arco, con un apporto fondamentale dei centrocampisti centrali che tirano e inventano spesso da fuori quando non trovano spazio per imbucate nell'area di rigore avversaria. 

Ecco come ci immaginiamo che possano operare le due squadre in vista del ritorno, tanto a livello difensivo quanto a livello offensivo. Ma si sa: il campo è sempre il giudice finale, dove finiscono le parole ed iniziano le giocate e i movimenti che decidono le partite. La posta in palio è elevatissima, la qualità in campo è tanta, le motivazioni saranno a mille: mettiamoci quindi comodi e godiamoci questa semifinale di ritorno fra Milan e Genoa, perché una delle due staccherà il biglietto per la finale Scudetto Under 15.