Il Carpi è in Primavera 3: "Il premio a un anno di sacrifici"

Il calcio, a volte, è questione di attimi. E quello che ha cambiato il destino della Primavera del Carpi è arrivato al 91′, quando Giuseppe Mesoraca, con freddezza e istinto, ha trovato il gol che vale un’intera stagione: Carpi promosso in Primavera 3. Lacrime di gioia, abbracci infiniti, urla liberatorie: è festa grande per i giovani biancorossi, che battono il Pontedera 1-0 al termine di un ritorno tiratissimo.
Dopo l’1-1 dell’andata al “Cabassi”, al Pontedera bastava anche un pareggio per salire di categoria. I toscani hanno difeso con ordine, sostenuti da una tribuna gremita e appassionata, ma il Carpi non ha mai mollato. Ha spinto, ha creduto, ha sofferto. E alla fine ha vinto.
L’azione del gol nasce da un piazzato lungo del portiere, una delle tante palle “sporche” che nel finale sembravano non far male. E invece no: torre in mezzo, Mesoraca si coordina e colpisce. La palla gonfia la rete. Il tempo si ferma. I compagni corrono verso di lui, la panchina esplode. In tribuna, i tifosi arrivati dall’Emilia non trattengono le lacrime.
Il finale è una gestione tutta nervi e concentrazione, col Pontedera che prova il tutto per tutto ma non trova sbocchi. Al fischio finale, il campo si trasforma in un abbraccio collettivo. I ragazzi di mister Valmori hanno scritto una pagina bellissima della loro giovane carriera. Lo hanno fatto da squadra, da gruppo vero.
“È il premio a un anno di sacrifici”, diranno poi. E hanno ragione. Perché in Primavera, oltre al talento, contano anche il carattere, la testa, l’umiltà. E questo Carpi ha dimostrato di avere tutto.