Liberali lascia il Milan: è pronto a diventare grande col Catanzaro

La lunga "telenovela" tra il Milan e Mattia Liberali è arrivata ai titoli di coda. A un anno dalla scadenza del contratto, il classe '07 ha deciso di lasciare il club che lo ha cresciuto e intraprendere una nuova avventura con il Catanzaro, in Serie B.
La scelta, maturata nelle ultime settimane, è frutto di un progetto tecnico convincente: Liberali è stato fortemente voluto dal direttore sportivo Polito e, soprattutto, da Aquilani, che lo ha inserito al centro dei suoi piani per la prossima stagione. L’allenatore giallorosso, reduce da esperienze significative nel valorizzare i giovani - come fatto, ad esempio, alla Fiorentina - ha garantito al giocatore un ruolo da protagonista e un percorso di crescita mirato.
Per il Milan e i suoi tifosi si tratta di un addio che lascia, certamente, del rammarico. Liberali ha messo in mostra le proprie qualità sia nel settore giovanile che in Prima Squadra: memorabile, ad esempio, la prestazione contro il Real Madrid nelle amichevoli estive con Fonseca, così come l’esordio in Serie A lo scorso dicembre contro il Genoa, quando si guadagnò gli applausi di un San Siro tutt’altro che "caloroso", dopo uno 0-0 opaco.
Le motivazioni ufficiali dietro a questa scelta non sono state comunicate, ma è facile ipotizzare che il percorso immaginato dal giocatore e quello prospettato dal club non coincidessero. Dopo una stagione vissuta a cavallo tra Prima Squadra e Milan Futuro, e conclusa con un ritorno in Primavera, Liberali puntava a consolidarsi tra i professionisti. Né la Primavera né la Serie D avrebbero rappresentato uno scenario adeguato per esprimere il suo potenziale, mentre in Prima Squadra le opportunità sarebbero state ridotte al minimo.
Ecco dunque la scelta di Catanzaro: un ambiente pronto a puntare sui giovani e a metterli alla prova sul palcoscenico della Serie B. Un segnale già lanciato con gli arrivi estivi di Rispoli (dal Como) e Cissè (dal Verona). Per Liberali si apre così una nuova tappa: l’addio al “cordone” delle giovanili rossonere e l’inizio di un percorso che lo vedrà misurarsi, a tutti gli effetti, tra i grandi.