Yamal, Cubarsi, Guiu, Fort. Ma c'è anche un italiano tra i talenti del Barça: Andrea Natali

Figlio di Cesare, calciatore con più di 300 presenze in Serie A, il difensore classe 2008 è da anni in blaugrana dopo le prime esperienze nel nostro Paese con Udinese e Milan.
13.03.2024 12:30 di  Stefano Rossoni   vedi letture
Yamal, Cubarsi, Guiu, Fort. Ma c'è anche un italiano tra i talenti del Barça: Andrea Natali

Il Barcellona accede ai quarti di finale di Champions League dopo aver battuto il Napoli con le reti di Fermin Lopez, Cancelo e dell'immancabile Lewandowski, che ieri sera ha realizzato il suo 94esimo gol nella competizione. Una squadra, quella blaugrana, che come veniva anticipato già qualche giorno prima della sfida contro i partenopei, avrebbe fatto ricorso a diversi giovani: su tutti spiccano chiaramente i nomi di Yamal e Cubarsi, premiato a fine partita come migliore in campo, entrambi classe 2007. In panchina, altri giovanissimi come Fort e Guiu. Una differenza abissale se consideriamo che, tra le fila del Napoli, i più giovani erano Kvaratskhelia e Natan, nati nel 2001.

I 2006 e 2007 hanno preso in mano il Barcellona di Xavi, senza far troppo rimpiangere le gravi assenze (tra le altre) di Gavi, Pedri, De Jong e Ferran Torres. Tra i tanti talenti spagnoli che stanno emergendo nel club, c'è da segnalare fortunatamente la crescita di un difensore italiano. Stiamo parlando di Andrea Natali, centrale classe 2008, arrivato in Spagna dopo le avventure con Udinese e Milan. Nel 2020, infatti, si è trasferito con la famiglia e dopo i primi mesi nell'Espanyol, ha subito catturato l'attenzione del Barça, che non ha esitato a convincerlo a vestire la maglia blaugrana. 

Il cognome non vi è sicuramente nuovo: Andrea è figlio di Cesare Natali, difensore con più di 300 presenze in Serie A, arrivato addirittura a disputare la Champions League con Udinese e Fiorentina, sfiorando la qualificazione ai quarti di finale contro il Bayern Monaco. Il ruolo è lo stesso del papà, ma diciamo che oltre al fisico importante, il giovane difensore italiano può vantare doti tecniche veramente notevoli, soprattutto in fase d'impostazione: un aspetto "appreso" chiaramente dalla scuola spagnola. Elemento chiave della Nazionale, Under 15 e Under 16 (delle quali è stato capitano), convocato recentemente anche da sotto età con l'Under 17, in vista della seconda fase di qualificazione agli Europei di categoria.

L'Italia è ancora lontanissima da traguardi così importanti come quelli della Spagna, che fa giocare (senza problemi) ragazzi di 17-18 anni in partite decisive per la stagione, proprio come contro il Napoli. Abbiamo molto da imparare e forse è meglio che, in questo preciso momento "storico" (sempre in ambito calcistico) del nostro Paese, i giovani preferiscano crescere all'estero, dove la fiducia viene ripagata, rispetto a quanto accade qui.

Basti pensare che definiamo "giovani" ragazzi di 24 anni...