Non ci sono dubbi: l’Italia deve puntare su Comotto agli Europei Under 17

Christian Comotto è uno di quei ragazzi che, quando scende in campo, non sembra mai avere l’età che porta sulla carta d’identità. C’è qualcosa nel suo modo di muoversi, di leggere il gioco, di prendersi responsabilità che ti fa subito capire perché al Milan credano così tanto in lui.
La doppietta contro l’Udinese nello scorso turno di campionato è solo l’ultima "istantanea" di una stagione vissuta da protagonista assoluto. Classe 2008, ha giocato tutto l’anno sotto età, collezionando ben 35 presenze e 4 gol, numeri importanti per un centrocampista che si è imposto con intelligenza e continuità. E la convocazione con il Milan Futuro in Serie C - pur senza esordio - è la conferma di un percorso che il club rossonero segue con attenzione e fiducia. Noi de La Giovane Italia vi raccontiamo da tempo di lui, riconoscendogli un’identità calcistica forte, matura, per certi versi già definita. Un’identità che inevitabilmente ha riportato alla mente di molti il nome di Sandro Tonali, a cui Christian è spesso paragonato.
Un paragone che lui stesso vive con orgoglio e misura, come raccontato nell'ultimo post-partita: “Tonali è un mio grandissimo punto di riferimento, oltre ad essere un grandissimo giocatore è anche un mio amico. Mi dà qualche consiglio, è un onore essere paragonato ad un giocatore come lui, di strada ne devo fare ancora parecchia. Il suo livello è quasi irraggiungibile, devo continuare a migliorare e per me lui è un punto di riferimento”. Parole che pesano, dette con la semplicità e la consapevolezza di chi sa che il talento da solo non basta, e che ogni passo avanti si costruisce con lavoro e testa. Perché per arrivare lontano, serve tanto più della qualità tecnica: serve una mentalità.
E Comotto questa mentalità la sta mostrando anche in maglia azzurra. Sarà infatti tra i protagonisti dell'Italia Under 17 agli imminenti Europei di categoria, dopo essere stato un punto fermo per tutto il percorso di qualificazione. Sempre presente, sempre nel cuore del gioco; ha indossato anche la fascia di capitano nelle amichevoli, a conferma di un ruolo centrale nel gruppo guidato da Massimiliano Favo. Il CT si fida ciecamente di lui, e non è difficile capirne il motivo: Comotto dà equilibrio, idee, presenza. È un leader silenzioso ma credibile, uno di quelli che sa farsi seguire e che sul campo si prende le responsabilità senza clamore.
Il talento c’è, la testa pure. Comotto sta percorrendo la sua strada con la calma di chi conosce i propri mezzi, ma non ha fretta di bruciare tappe. La doppietta contro l’Udinese è un segnale. L’Europeo con l’Italia, un banco di prova importante. Il futuro? Tutto da scrivere. Ma le prime righe sono già molto, molto promettenti.