Il Milan Futuro si conferma, la Primavera fa il diavolo a quattro
Il campionato di Serie A del Milan è iniziato con un mezzo passo falso con il pari agguantato a tempo scaduto contro un buon Torino. Le note liete in casa rossonera tuttavia non mancano guardando alle formazioni immediatamente al di sotto della prima squadra: il Milan Futuro elimina dopo il Lecco anche il Novara e la Primavera serve il poker sul campo dell’Udinese nella prima di campionato.
Analizzando le formazioni scese in campo nelle rispettive sfide, Daniele Bonera ha riproposto per 10/11 la squadra che ha superato per 0-3 il Lecco lo scorso weekend. L’unica variazione è stata rappresentata da Chaka Traorè al posto di Sia ed il percorso intrapreso è piuttosto chiaro: abituare al contesto di una prima squadra e calcio professionistico i migliori prodotti del settore giovanile rossonero. I risultati sono stati subito confortanti: in queste prime due sfide, oltre a portare a casa la posta in palio, con il Milan Futuro hanno trovato i loro primi gol tra i professionisti sia Mattia Liberali che Francesco Camarda (doppietta nella gara di ieri al Piola). Le presenze dal 1’ di gente del calibro di Bartesaghi, Zeroli, Sia e Bozzolan tracciano in maniera piuttosto evidente la direzione che verrà seguita nel corso dell’annata.
La presenza del Milan Futuro consente anche alla Primavera di anticipare decisamente i tempi di diversi ragazzi altrettanto promettenti. Ciò che salta all’occhio, ancora più del rotondo 0-4 con cui la formazione di Guidi ha sconfitto l’Udinese, è l’età media dell’11 scelto dal tecnico ex Roma. Nonostante la Primavera 1 sia ufficialmente diventata un campionato Under 20 (la cui quota è rappresentata dall’annata 2005), a parte Mastrantonio e Paloschi tutto il Milan era di fatto sotto età. C’è stato in particolare spazio dal 1’ per due talenti classe 2008 come Christian Comotto (già esordiente in Primavera lo scorso anno) e Simone Lontani. Le premesse sono buone e le basi sono state poste, ora al Milan c’è finalmente la concreta possibilità di portare sempre più ragazzi cresciuti all’interno del vivaio verso la prima squadra.