Il motore del centrocampo del Genoa ha un nome e un cognome: Filippo Dodde
La stagione 2023/24 ha consegnato al Genoa, nello specifico alla squadra Under 18 di Gennaro Ruotolo, un appuntamento con la storia. Una finale Scudetto contro la Roma che rappresentava un'occasione unica per tornare sul tetto d'Italia come già accaduto tre anni prima. Come tutti sappiamo, i rossoblu non si sono lasciati sfuggire la loro possibilità e hanno cucito il tricolore sulle loro maglie, sancendo un'impresa straordinaria. La cosa che colpisce è l'andamento della stagione dei liguri: il finale della "regular season" è stato totalmente in crescendo, macinando punti e raccogliendo risultati sui campi più ostici. La cavalcata playoff è stata solo una prosecuzione di questo stato di forma strepitoso che ha condotto poi ad una semifinale epica contro l'Inter e alla ciliegina sulla torta, la citata finalissima di Ancona.
Nel contesto di un'annata gestita così brillantemente sotto tutti i punti di vista, uno sguardo particolare va rivolto al cuore pulsante della squadra rossoblu: il reparto centrale del campo. In un turbinio di moduli sempre cangianti, la certezza assoluta è stata il centrocampo. Che si trattasse di un 4-3-3, un 4-3-1-2, un 3-5-2, un 3-4-3 o un 4-2-3-1, la stabilità del sistema complessivo è stata sempre affidata ai calciatori impiegati in mezzo al campo. Impossibile allora non citare Filippo Dodde, protagonista del nostro focus odierno.
La sua stagione ha ricalcato in pieno la tendenza a livello corale: un inizio in sordina, con qualche panchina in serie per lui, un inverno che ha permesso di accumulare risultati, punti e brillantezza fisico-atletica, un finale strabordante ad altissimo ritmo e con prestazioni di primo livello. Il centrocampista romano ha concluso l'annata con più di 2360 minuti trascorsi sul rettangolo verde, per un totale di 30 partite disputate, la cui maggior parte è stata da titolare. È stato impiegato come mediano in una linea a due, come incursore in un centrocampo a tre, in rari casi anche come esterno. Un perno centrale sotto tanti aspetti: il continuo movimento per collegare attacco e difesa, la qualità dei suoi appoggi nel fraseggio, la visione di gioco e il cambio di ritmo sul fronte offensivo. Si tratta poi di un giocatore dotato di mezzi fisico-atletici e di una resistenza aerobica non comuni: le sue partite sono state sempre intense, dall'inizio alla fine. Ben posizionato in fase di interdizione e difficile da scalzare nei contrasti a livello fisico, abile colpitore di testa e gestore dei palloni nel traffico con una freddezza sorprendente. Dodde è stato l'uomo in più del Genoa nella scorsa stagione; non va dimenticata la cospicua quota di gol segnati, mai scontata per un centrocampista centrale. Sono stati infatti sei i suoi centri stagionali, uno ogni cinque apparizioni. Molto più di quanti ne avesse segnati nel biennio precedente: anche sotto questo punto di vista il ragazzo è stato protagonista di una netta crescita.
Il giovane centrocampista è sbarcato al Genoa nell'estate 2020, strappato all'Urbetevere che lo aveva cresciuto calcisticamente. I suoi miglioramenti sono stati sotto gli occhi di tutti sin dal suo arrivo. Negli anni, ha bruciato diverse tappe e ha costantemente alzato l'asticella delle sue prestazioni. Ora, dopo quest'annata spettacolare a livello personale e di gruppo, ci sarà tempo per Dodde per l'imminente prima stagione nella Primavera rossoblu. Un anno fondamentale di ambientamento nel gradino appena sotto al calcio dei grandi.
Non ci resta quindi che aspettare e osservare i prossimi passi avanti di questo interessantissimo ragazzo che i rossoblu, ne siamo certi, proveranno a tenersi stretto per volare e vincere ancora insieme.