Sacrificio e costanza: la stagione da scudetto di Davide Marchisio

Il centrocampista ha garantito solidità per tutta la stagione, alzando il livello proprio nel momento decisivo: quello che ha spinto la Juve fino al trionfo finale.
21.07.2025 17:30 di  Simone Cristiano   vedi letture
Sacrificio e costanza: la stagione da scudetto di Davide Marchisio

Una stagione da incorniciare, costruita con lavoro, qualità e una chiara identità di squadra. La Juventus Under 16 si è laureata Campione d’Italia al termine di un’annata straordinaria: dominio assoluto nel Girone A e un percorso nei playoff che, partita dopo partita, ha confermato tutto il valore del gruppo guidato da mister Grauso. La conquista del tricolore, ottenuta nella finale contro l’Empoli, rappresenta il giusto premio per una squadra forte, compatta e consapevole della propria forza.

Tra i protagonisti di questa cavalcata trionfale c’è chi ha dimostrato una costanza eccezionale durante la regular season e, nelle fasi finali, ha alzato ulteriormente il suo livello, lasciando un segno profondo. Parliamo di Davide Marchisio, classe 2009, che ha saputo trasformare il proprio ruolo in campo in qualcosa di molto più grande di una semplice posizione. Davide ha vissuto questa stagione come un percorso di crescita, sacrificio e maturazione personale.

Assolutamente determinante negli equilibri di squadra, è uno di quei giocatori che, quando non si nota, è perché ha fatto tutto alla perfezione. Il classico elemento che ti accorgi quanto sia fondamentale…solo quando manca. Un equilibratore, un punto di riferimento costante per i compagni. Il suo primo gol stagionale è arrivato nella trasferta di Parma, curiosamente proprio nel giorno del compleanno del padre Claudio: quasi un segno del destino, come se tutto, in fondo, parlasse la lingua della juventinità. Le sue prestazioni sono sempre state solide, intelligenti, funzionali al gioco collettivo.

Ma è nella fase a eliminazione diretta che Marchisio ha alzato ancora di più il suo livello e si è dimostrato determinante per il cammino scudetto. Il primo snodo cruciale è stato il ritorno degli Ottavi contro il Verona: sotto 1-2 in casa, con l’inerzia tutta dalla parte degli avversari, serviva una scossa. Ed è arrivata proprio dal numero 8: due assist per la doppietta di Corigliano, poi il gol del 3-2 che ha ribaltato definitivamente il match. Un momento spartiacque.

Ma Davide non si è fermato lì. Ai Quarti contro il Genoa ha continuato ad essere decisivo, realizzando un gol sia all’andata che al ritorno. Due reti che confermano la sua costanza di rendimento e una crescita evidente anche sotto porta. E poi la finalissima contro l’Empoli, dove c’è ancora una volta il suo zampino: è suo l’appoggio che apre la strada al sinistro vincente di Corigliano – compagno con cui Marchisio ha costruito un’intesa straordinaria per tutta la stagione – siglando il gol che chiude definitivamente i conti e consacra la Juventus sul tetto d’Italia. Ma se lo Scudetto è arrivato, una parte importante si è cucita proprio grazie al rendimento di Marchisio nella post-season. Un cammino fatto di qualità, leadership e presenza concreta nei momenti chiave.

Su quel tricolore c’è senza ombra di dubbio la firma del centrocampista, pronto ora a vivere una nuova stagione di crescita e sfide, con l’Under 17 bianconera.