"L'Italia di Spalletti? Un laboratorio sperimentale". L'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà

Il nostro direttore è intervenuto durante la trasmissione di TMW Radio per parlare della Nazionale, in campo domani sera contro la Macedonia.
08.09.2023 12:00 di  Stefano Rossoni   vedi letture
"L'Italia di Spalletti? Un laboratorio sperimentale". L'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà
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Domani sera Luciano Spalletti farà il suo debutto sulla panchina della Nazionale. Una partita, quella contro la Macedonia, che nasconde delle insidie, soprattutto legate al periodo e al momento di forma dei giocatori. Proprio su questo punto si è soffermato il nostro direttore, Paolo Ghisoni, nel suo intervento a Maracanà. "Come giudico l'Italia di Spalletti? Un laboratorio sperimentale - ha esordito Ghisoni - Devo ammettere che non ho buone sensazioni. Ho la percezione che Spalletti sia molto bravo a incidere nella quotidianità, ora invece si ritrova una "bella patata bollente" tra le mani, con partite da vincere subito. Non so quanto il trasferimento di questa pressione, aldilà del patriottismo e del fatto che abbiamo giocatori che hanno già una certa esperienza, possa essere immediato in un periodo dell’anno dove, lo ricordiamo, ci siamo giocati la qualificazione al Mondiale: il pareggio con la Bulgaria e gli altri passi falsi con Svizzera e Irlanda. È tutto nato da una vittoria dell'Europeo e una "sbornia" smaltita male, visto che siamo in periodo di vendemmia, a settembre. Sia chiaro, non sto dubitando le qualità di Spalletti: sono solamente preoccupato da questa finestra di stagione".

"Aldilà di motivazioni o empatia: in quali condizioni sono attualmente i giocatori? - ha proseguito il nostro direttore nella sua analisi - Non ho visto nelle prime 3 giornate qualcuno che abbia brillato particolarmente per essere determinante da subito e trascinarci. In questo momento, chi possiamo mettere come "spina dorsale" dell'Italia? A livello difensivo, è giusto citare Di Lorenzo e Dimarco. A centrocampo chi sta facendo bene? Barella sì, Tonali benino in Inghilterra, Pessina e Pellegrini… nì. In attacco c’è Chiesa, poi? Altri? Credo nessuno. Non arriviamo a 4 giocatori in forma per dire "Abbiamo una dorsale di cui mi fidi". Non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma essere il più realista possibile".

Dopo aver descritto molto bene le "insidie" di questo periodo, l'argomento si è poi spostato sulla formazione da poter schierare contro Macedonia e le altre avversarie: "Considerato che tra i convocati ci sono Di Lorenzo, Politano e Raspadori, io sarei propenso per un 4-2-3-1, facendo così "scopa" col Napoli, con i giocatori che ricorderanno sicuramente i concetti di gioco del loro ex allenatore. Proverei a mettere un po’ più di fantasia là davanti, dato che non abbiamo l’attaccante che ti garantisce così tanti gol. Frattesi è l’unico che ha terminato la scorsa stagione ed è ripartito sugli stessi ritmi anche nelle amichevoli estive. Ha imparato ad essere il primo attaccante del Sassuolo in tante situazioni, soprattutto quando mancava Berardi. Ha delle caratteristiche  fisiche che gli permettono di entrare subito in forma: ha raggiunto una maturità tale che è veramente quell’uomo in più. Poi è chiaro: non sta trovando spazio al momento perchè gioca in una squadra ben attrezzata, ma nelle prossime rotazioni di Inzaghi ci sarà sicuramente".