Ufficiali i convocati a Euro 2024: l'Italia segue un trend che ci piace

La lista del CT Spalletti abbraccia una traccia di continuità con il percorso delle selezioni giovanili, invertendo il trend degli ultimi anni.
07.06.2024 11:30 di  Daniele Burigana   vedi letture
Ufficiali i convocati a Euro 2024: l'Italia segue un trend che ci piace
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© foto di Imago/Image Sport

Poco tempo fa, in vista del percorso Europeo che avrebbe coinvolto Under 17, Under 19 e Nazionale maggiore da fine maggio in poi, abbiamo deciso di analizzare i criteri delle convocazioni nelle nazionali giovanili Azzurre (clicca qui per leggere l'articolo). Per farlo abbiamo usato come primo riferimento il punto più alto della nostra nazionale negli ultimi anni, la selezione che tre anni fa ha trionfato ad Euro 2021. Nella nostra analisi siamo rimasti particolarmente stupiti di come numerosi elementi avessero un passato minimo o addirittura nullo nelle selezioni giovanili italiane e di conseguenza ci siamo domandati cosa non stesse funzionando nel nostro sistema

Una risposta alle nostre domande è arrivata direttamente con i fatti, la lista dei convocati ad Euro 2024 del CT Luciano Spalletti rispecchia e segue in pieno quel trend di continuità che tanto era mancato fino ad oggi. Nella rosa che tre anni fa ha battuto in finale l'Inghilterra c'era grande abbondanza di volti sconosciuti alle selezioni giovanili, ora il numero di giocatori che hanno iniziato a vestire azzurro fin dall'Under 15 è aumentato esponenzialmente. Come già abbiamo scritto in passato, è giusto sottolineare l'impossibilità di individuare fin dall'Under 15 giocatori che certamente riusciranno ad arrivare fino in nazionale maggiore. Allo stesso tempo è giusto sperimentare il più possibile e far assaporare la maglia Azzurra a diversi ragazzi in giovane età, soprattutto quando si tratta di Under 15 e Under 16 che non affrontano ancora competizioni ufficiali a livello internazionale. 

Analizziamo i reparti uno per uno, partendo ovviamente dalla porta. Quasi certamente il titolare sarà Gigio Donnarumma, esempio di continuità e programmazione, ha esordito in nazionale dall'Under 15 fino ad arrivare in U21, il suo è un esempio quasi unico però visto che da quando ha 17 anni è in pianta stabile in nazionale maggiore, motivo per cui vanta "soltanto" 24 presenze nelle selezioni giovanili. A scendere troviamo Alex Meret, esordio in U16 con 42 presenze nelle giovanili. Dopo c'è Guglielmo Vicario, reduce da un'annata incredibile in Premier League che però ha raggiunto la sua maturità calcistica negli ultimi anni ed ha faticato nel farsi notare in giovane età, basta pensare che nel 2020 era in Serie B

Il ricambio generazionale in difesa è stato importante, numerosi sono i volti nuovi e molti ragazzi sono alla loro prima esperienza ufficiale in una competizione così importante come gli Europei. Per quanto riguarda i centrali il punto fermo sarà certamente Alessandro Bastoni, altro elemento cresciuto con l'azzurro addosso fin dall'U15 con ben 56 presenze con gli azzurrini. Seguono i due volti nuovi Buongiorno e Calafiori, il primo ha assaporato la nazionale più tardi, a partire dall'Under 18 ma comunque per ben 29 occasioni, il secondo invece è un altro esempio dei ragazzi portati su fin dall'U15. Discorso a parte per Federico Gatti e Gianluca Mancini: la storia del primo la conosciamo tutti, prima del Frosinone giocava in Serie D e la sua maturità calcistica è sicuramente emersa dopo. Mancini nonostante sia cresciuto nel vivaio della Fiorentina ha esordito in nazionale soltanto in Under 21. Due sono i Jolly che il mister potrà sfruttare sia come eventuali braccetti di una difesa a 3 sia come laterali: Darmian e Di Lorenzo. Il classe 1989 dell'Inter, cresciuto nel vivaio del Milan, veste azzurro dall'U17 ed è "rientrato" nel giro della nazionale maggiore dopo un'assenza di ben sei anni dal 2017 al 2023. Il capitano del Napoli è stata una scoperta tardiva, il suo esordio azzurro è arrivato in U20, poi 3 presenze in U21 e direttamente nazionale maggiore. 

Sulle fasce la scelta è già delineata, la corsia sinistra ha un solo padrone: Federico Dimarco, un'autorità quando si parla di calcio giovanile. L'esterno neroazzurro è uno dei giocatori con più presenze nelle Under italiane, approdato in U15 ha giocato in tutte le categorie fino all'Under 21, vestendo "azzurrino" ben 77 volte. Mancano all'appello soltanto Raoul Bellanova e Andrea Cambiaso, il primo è uno dei pochi capaci di superare Dimarco in questa classifica presenze, per lui 87 gettoni tra U15 e U21. Il Jolly della Juventus, cresciuto nel vivaio del Genoa, sarà certamente una risorsa importante per Spalletti, arruolabile su entrambe le fasce e addirittura in mezzo al campo, duttilità che le selezioni giovanili italiane hanno però potuto assaporare solo dall'Under 21 in poi. 
 

Anche a centrocampo c'è stato l'inserimento di alcuni volti nuovi, ma soltanto per la nazionale maggiore, visto che il loro passato "azzurrino" è certamente importante. Parliamo di Nicolò Fagioli e Davide Frattesi: il primo è fin da giovanissima età considerato uno dei centrocampisti del futuro, convocato fin dall'Under 15, saltando però sempre le categorie di mezzo (come U16, U19 e U20) per giocare spesso sottoetà in quelle selezioni più "importanti", per un totale di 43 presenze. Frattesi è stato preso in considerazione a partire dall'Under 17 e da quel momento in poi è diventato una colonna del centrocampo azzurro con 56 presenze fino all'Under 21. Tra i volti storici spicca quello di Niccolò Barella, con percorso simile al compagno di squadra Dimarco, partito dall'Under 15 ed arrivato fino in U21 giocando in tutte le selezioni giovanili per un totale di 55 volte. Non è partito dall'Under 15 ma dall'Under 16 invece Bryan Cristante, all'epoca giocatore del Milan, altro centrocampista reduce dall'Europeo vinto nel 2021 con un buon passato nelle giovanili azzurre. Da menzionare, ma ovviamente impossibile da collocare in questo discorso è Jorginho, naturalizzato italiano e presente nel nostro centrocampo da ormai tanti anni. Chiudono l'elenco dei centrocampisti due giocatori di Roma provenienti da due sponde differenti del Tevere: Lorenzo Pellegrini e Michael Folorunsho. L'attuale capitano della Roma vanta già diverse presenze con la nazionale maggiore, era assente agli Europei ma è tornato in Nazionale con Spalletti; la prima volta che ha vestito azzurro è stato comunque da "grande", a partire dall'Under 19. Per Folorunsho invece è la prima chiamata in assoluto, nato a Roma da genitori nigeriani ha scelto di rappresentare i nostri colori una volta arrivata la chiamata del CT. 

L'attacco è senza dubbio il reparto che ha subito la "rivoluzione" maggiore da Euro 2021. L'unico superstite è Federico Chiesa, che sorprendentemente è anche uno dei giocatori con meno storia nelle selezioni giovanili, ha infatti esordito con l'Under 19 e fino all'Under 21 ha totalizzato 20 presenze. I veri volti nuovi, nonché protagonisti annunciati di questa spedizione ad Euro 2024 sono Gianluca Scamacca e Giacomo Raspadori. Il classe 99, appena laureatosi campione d'Europa con l'Atalanta, è da sempre uno dei prodotti di spicco delle nostre selezioni giovanili, ha giocato in tutte quante le categorie collezionando 79 presenze in totale. Anche Jack Raspadori è un volto conosciuto e apprezzato dagli appassionati di calcio giovanile, ha esordito in Under 16 e vestito azzurro fino all'Under 21 per 39 volte. Numeri quasi uguali al classe 2000 di proprietà del Napoli sono quelli di Stephan El Shaarawy, anche lui partito dall'Under 16 e anche lui giocatore su cui l'Italia ha puntato forte fin dalla giovanissima età. Per chiudere l'elenco degli attaccanti ci sono due nomi che hanno ricevuto la loro prima maglia della Nazionale direttamente con i grandi: Mateo Retegui e Mattia Zaccagni. Per il centravanti del Genoa il discorso è lo stesso di Jorginho. Per l'ala della Lazio invece si può fare un discorso simile a quello di Orsolini, con la differenza che Zaccagni però non è mai stato preso in considerazione fino ai 26 anni.

Tutto questo per sottolineare con dati effettivi il cambiamento di rotta importante che la federazione ha intrapreso nell'ultimo periodo. Se volessimo sintetizzare questi numeri e rapportarli con quelli di Euro 2021 il cambiamento diventa subito evidente a tutti quanti. Siamo passati dal 31% di convocati con presenze passate almeno nell'U17 al 54% attuale. La fascia che comprende chi ha esordito in azzurro tra Under 18 e Under 21 è scesa dal 50% al 27%, ed entrando più nello specifico si potrebbero trovare enormi differenze di presenze tra chi rientra in questa fascia ora e chi ci rientrava tre anni fa. Il dato sui "nuovi" volti invece resta pressoché invariato e si attesta sempre attorno al 19%, condizionato ovviamente dalla presenza dei due oriundi Jorginho e Retegui. 

Noi di LGI siamo da sempre particolarmente legati alla crescita ed allo sviluppo dei nostri ragazzi. Parte di questo percorso è ovviamente rappresentato anche dalla Nazionale: poter vestire azzurro fin dalle selezioni giovanili è un privilegio oltre che un attestato di fiducia importante per i ragazzi. Il segreto per coltivare il talento risiede nel non abbandonarlo mai, seguendolo in tutte le sue tappe. Queste convocazioni ci hanno fatto capire come anche in Italia, finalmente, stiamo iniziando ad abbracciare questa filosofia, non possiamo quindi che sottolinearla e condividerla a pieno.