Tra emozioni e coraggio: l’esordio da sogno in Serie A di Massimo Pessina
Bologna-Napoli. Quarto minuto di gioco. Lukasz Skorupski accusa un problema muscolare: lo staff medico interviene, prova a rimetterlo in piedi con qualche massaggio, ma non c’è nulla da fare. È necessario il cambio.
Nei giorni precedenti alla partita era arrivata la notizia dell’assenza di Federico Ravaglia, secondo portiere, fuori dai convocati. E allora, come se il destino avesse già scritto tutto, in panchina resta solo Massimo Pessina. Eh sì, è arrivato il suo momento.
Ottavo minuto di gioco: esordio in Serie A per il classe 2007. Prima di entrare, l’abbraccio di Vincenzo Sicignano, preparatore dei portieri, quasi a trasmettergli tutta l’esperienza e la calma necessarie. Poi l’incoraggiamento di mister Italiano, le rassicurazioni. Di fronte, un avversario di quelli che fanno tremare le gambe: il Napoli campione d’Italia. Ma non a lui.
L’emozione è forte, ma Pessina la trattiene tutta. Nel suo sguardo solo concentrazione. In ogni intervento sicurezza e personalità, come se difendesse la porta della prima squadra da anni. E alla fine arriva il coronamento perfetto: non solo l’esordio, ma anche la vittoria che lancia il Bologna nei piani altissimi della classifica, e un clean sheet al debutto.
Al triplice fischio inizia la festa. In sottofondo risuonano le note di Poetica di Cesare Cremonini, come poetico è questo debutto. Come se, per un attimo, la vittoria enorme del Bologna passasse in secondo piano. Pessina viene sollevato in aria dai compagni, e tutta quell’emozione trattenuta al momento dell’ingresso in campo esplode in un abbraccio collettivo: quello dei compagni che lo alzano al cielo in mezzo al campo e, virtualmente, di tutto il Dall’Ara.
Un prodotto del settore giovanile del Bologna che debutta a 17 anni. Un ragazzo cresciuto in rossoblù, che il team LGI conosce molto bene, avendolo seguito e raccontato dai tempi dell’Under 16 fino all’Under 18. Già allora Massimo Pessina aveva fatto capire di avere qualcosa in più.
Lo sapevamo noi.
Ora lo sa anche tutta la Serie A.
