Una scelta coraggiosa: Giulio Doratiotto giocherà negli Stati Uniti

Proprio come Lorenzo Dellavalle qualche mese fa, anche il centrocampista bianconero decide di trasferirsi in America. Vestirà la maglia dei Phoenix Rising.
17.01.2024 18:00 di  Stefano Rossoni   vedi letture
©️Instagram/giuliodoratiotto
©️Instagram/giuliodoratiotto

Decidere di lasciare il proprio Paese per inseguire un sogno o continuare a coltivare quanto di buono prodotto durante gli ultimi anni, in ambito lavorativo e non, è una scelta coraggiosa e assolutamente da rispettare. Soprattutto se, come nel caso di Giulio Doratiotto, non è una semplice questione di "trasferirsi da un'altra parte", ma rappresenta invece un vero e proprio cambiamento di vita.

Sì perchè è ormai ufficiale, da alcuni giorni, la notizia di un altro trasferimento di un giovane italiano negli Stati Uniti, più precisamente ai Phoenix Rising, formazione della USL League. Una decisione simile l'aveva presa, già nella scorsa estate, l'ex difensore bianconero Lorenzo Dellavalle, campione d'Europa con l'Italia Under 19, che decise di firmare per i Los Angeles FC 2, sorprendendo un po' tutti.

Che sia chiaro: scegliere l'estero non è un'opzione sbagliata, anzi. Anche il nostro direttore, Paolo Ghisoni, ha sottolineato più volte nei suoi approfondimenti come, tentare l'avventura in altri campionati, sia una bellissima opportunità per i nostri ragazzi non solo a livello calcistico, ma anche dal punto di vista culturale e umano. Vi lasciamo l'estratto del suo ultimo intervento a Maracanà (rubrica pomeridiana di TMW Radio), nel quale provava ad analizzare il futuro di uno dei profili più promettenti del nostro calcio, ovvero Kevin Zeroli: "Ha una bella potenzialità, un giocatore che potremmo ritrovarci come protagonista nei prossimi anni. Spero in Serie A ma non glielo auguro, visto che ai ragazzi con cui ho una certa "affezione" tendo sempre a consigliare l’estero, con l'intento di migliorare e ritornare più forti" (qui l'intervento completo: https://www.lagiovaneitalianews.it/serie-a/milan-ghisoni-da-qui-a-fine-stagione-scommetto-su-zeroli-25885).

In Italia non sempre diamo spazio e soprattutto fiducia ai nostri ragazzi, preferendo magari soluzioni più "comode" ed economicamente vantaggiose, come le operazioni relative al Decreto Crescita che, fino a qualche settimana fa, agevolavano l'arrivo di calciatori stranieri in Serie A. Inoltre, per vedere all'opera un nostro "talento", c'è quasi sempre bisogno di una serie di incastri favorevoli affinchè qualcuno si accorga che un giocatore, seppur giovane, possiede le carte in regola per esprimersi ad alti livelli. Per tutti questi motivi, la scelta di un trasferimento lontano dall'Italia è sì una decisione coraggiosa, rispettabile ma anche, da un certo punto di vista, molto intelligente e fortemente indirizzata a un miglioramento personale. 

Noi de La Giovane Italia siamo inoltre molto legati alla figura di Giulio Doratiotto, in quanto fu inserito per diverso tempo nelle edizioni del nostro Almanacco. In occasione della penultima uscita, ovvero quella 2022, intervistammo Andrea Bonatti (suo allenatore ai tempi della Primavera) per avere qualche considerazione, tecnica e non solo, relativa al suo profilo. Ecco cosa ci raccontò: "Giulio è un giocatore dalle grandi abilità tecniche, negli anni è cresciuto esponenzialmente in leadership e nella partecipazione alla fase difensiva. È un calciatore molto interessante in ottica futura". Tra le curiosità presenti nelle note personali, troviamo anche una certa passione per il basket, in particolar modo per l'NBA: la sua squadra preferita sono i Los Angeles Lakers. Non c'è da stupirsi, dunque, se tra un allenamento e l'altro, piuttosto che al termine di qualche gara, ce lo ritroveremo a gustarsi le partite del campionato più spettacolare al Mondo. 

Non possiamo far altro, allora, che augurare tutto il meglio a Doratiotto per questa intrigante avventura, con la speranza di rivederlo o sentirlo presto per farci raccontare le primissime considerazioni sulla nuova esperienza e soprattutto le diversità tra la nostra visione e quella del "mondo americano".

Non chiudiamo dunque l'articolo con un addio, ma con il più classico dei: Arrivederci Giulio!