A Maracanà si celebra il bel gesto di Marco Alboni

Il direttore de La Giovane Italia, Paolo Ghisoni, è intervenuto durante la trasmissione per parlare anche dei temi più importanti relativi al calcio italiano.
06.06.2023 18:00 di Stefano Rossoni   vedi letture
A Maracanà si celebra il bel gesto di Marco Alboni

Come ogni martedì pomeriggio, il nostro direttore Paolo Ghisoni è stato ospite di Maracanà, consueto appuntamento di TMW Radio, per approfondire le principali tematiche relative al calcio giovanile italiano.

Presente durante la trasmissione anche il tecnico della Lazio U16, Marco Alboni, protagonista insieme ai propri ragazzi di un bellissimo gesto (riportato da La Giovane Italia la scorsa domenica), ovvero un "pasillo de honor" concesso agli avversari della Fiorentina per congratularsi della loro vittoria: "Iniziamo col dire che la parte di comunicazione della Lazio è stata stravolta, in positivo, con l'arrivo di Roberto Rao: si avverte aria nuova, confermata dai fatti e anche dal voler dare importanza a gesti come quello del mister, in un settore giovanile comunque notevole. Abbiamo questa progettualità con la Lazio da inizio stagione, cerchiamo di dare evidenza anche alla vera missione del Settore Giovanile Scolastico e degli allenatori: dare l'esempio, andare oltre il risultato, cercare di invertire questa tendenza degli ultimi periodi, con genitori e altri pseudo-fanatici, che sta prendendo una piega molto pericolosa. Quello che ha fatto il mister, domenica, non è assolutamente scontato, considerata anche l'importanza della partita: ha riunito la squadra e hanno offerto questo "pasillo de honor" alla Fiorentina che ha superato il turno, applaudendo gli avversari. Sui campi, solitamente, tendiamo a celebrare il migliore in campo con il premio MVPlayer LGI, ma in quel match non potevamo che assegnare a lui questo riconoscimento".

"Nonostante questi gesti positivi, purtroppo si vedono comunque scene imbarazzanti - ha proseguito nel suo intervento Paolo Ghisoni - Ero a seguire Frosinone-Lazio U16, non in campo con i ragazzi ma in mezzo ai genitori, ed è una provocazione continua. Si arriva sempre a esagerare, l’esempio dei ragazzi in campo è dominante: risultano molto più maturi di chi invece assiste alla partita. Adesso faccio una provocazione: ai tempi del Covid, quando giocavano solo i ragazzi, si percepiva un'altra aria, salubre, che spiace dirlo ma è la verità. Vi porto un altro esempio: è possibile, secondo voi, che nelle tante partite riprese quest'anno non siamo mai riusciti a fare un'intervista a due allenatori insieme? Mai una volta". 

Dopo aver approfondito questo bel gesto di mister Alboni, dallo studio è arrivata una domanda inerente a Cesare Casadei, grande protagonista del Mondiale U20 in Argentina: "Concordo assolutamente con quanto detto da Walter Sabatini nel precedente intervento, meriterebbe (e meritava) di giocare in Serie A. È un uomo cresciuto negli ultimi 8 mesi in mezzo a dei bambini, sta giocando fuori categoria. Tra i 1997-2003 c'è una generazione da mettere "sottochiave", speriamo che possano esprimere tutti le proprie qualità, perchè le potenzialità ci sono, eccome. In questo caso sono tutti complementari, si sono trovati 10 giorni prima ma la Nazionale U20 sembra che giochi insieme da una vita. La bravura di Carmine Nunziata, e anche degli altri tecnici, è che noi riusciamo sempre a recuperare terreno dal punto di vista tecnico, tattico e perfino della coesione, in un modo clamoroso. É un’arma a doppio taglio, perchè quando poi arrivi con questa qualità a raggiungere risultati importanti, si ritorna inevitabilmente a "mettere la polvere sotto il tappeto", senza proseguire con la crescita".

L'ultimo argomento ha riguardato la Juventus, prendendo in esame proprio la stagione appena terminata: "Nonostante quello che si dica, Allegri è riuscito a portare 5-6 giocatori dal percorso Primavera-Next Gen-Prima Squadra: andrebbe celebrato tutto ciò. In un momento non certamente semplice, ha dato fiducia a dei giocatori del vivaio: gli ultimi erano stati Marchisio, De Ceglie, Giovinco e Criscito. Solo fortuna? Non credo, perchè se non hai nemmeno quei giovani che hanno maturato, chi fai giocare? Almeno ora puoi vantare figure cresciute da te. Il successo del settore giovanile, ricordiamocelo, non è raggiungere trofei, ma portare ragazzi in Prima Squadra".