I comportamenti negativi dei genitori e le "incoerenze" della scuola: l'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà

Durante la trasmissione di TMW Radio, il nostro direttore ha risposto ad alcune domande relative al calcio giovanile italiano.
06.12.2022 18:35 di  Stefano Rossoni   vedi letture
I comportamenti negativi dei genitori e le "incoerenze" della scuola: l'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà
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© foto di Stefano Di Bella

Durante il pomeriggio di TMW Radio, il nostro direttore Paolo Ghisoni è intervenuto per approfondire alcune tematiche relative al calcio giovanile italiano. In collegamento presente anche Giuseppe Scienza.

La puntata di Maracanà si è aperta celebrando proprio il gol di Michele, figlio dell’ex calciatore che attualmente milita nella Juventus, e la discussione si è estesa analizzando i comportamenti dei genitori in queste situazioni: “Giuseppe non mi ha mai detto che suo figlio giocasse nella Juventus, non ha tentato in alcun modo di sponsorizzarlo. I suoi insegnamenti sono positivi: questo è un esempio molto bello da tramandare. Sono reduce da un weekend a Ferrara dove siamo stati ospiti della Spal, abbiamo fatto una diretta su YouTube ed eravamo vicini a una persona dello staff: sono arrivati una valanga di commenti live sulla “tonalità poca educativa” di questo individuo. Non solo: quando gli abbiamo fatto notare la cosa, la risposta è stata: “Meglio, così si sente tutto”, aumentando pure i giri degli insulti. Servirebbero più genitori come Giuseppe: il figlio che gioca nella Juve segna e lo viene a sapere da amici, perchè non è quel tipo di padre che va a vedere la partita per mettersi a urlare contro agli avversari o all’arbitro”.

“L’altro giorno qualcuno mi ha fatto questa proposta: “Paolo, con tutto quello che vedi in giro dovresti fare un format sui genitori”, una roba da “Genitori da incubo” - ha proseguito Ghisoni nel suo intervento - Ma come atteggiamento valoriale dato al progetto da 11 anni a questa parte, ho ribaltato la questione dicendo: ma se io devo andare a celebrare in tv fenomeni diseducativi, non è meglio fare il contrario? E quindi appoggiarsi a esempi come Giuseppe, facendo così capire a quella massa critica i messaggi positivi da dover insegnare. Bisogna inoltre saper accettare la sconfitta, ora nelle scuole calcio è stata abolita. Prima c’era l’oratorio, se perdevi rimanevi fuori ad osservare gli altri, invece oggi giocano tutti. Poi alla domenica se non gioca il figlio di qualcuno, l’allenatore è un incompetente, un incapace… e chi più ne ha, più ne metta”.

L’analisi si è poi spostata anche in ambito scolastico: “Ma perchè un genitore accetta che un figlio vada a scuola con una cartella piena di libri, mentre all’allenamento gli porta la borsa? Per non parlare poi di tutta quella frustrazione sui ragazzi che fanno sport, presi di mira perchè considerati come “gente che perde tempo”. Io ho fatto una tesi su “Lo sport come strumento di emancipazione per i Paesi Africani”, passando dal calcio con la vittoria del Camerun sul Brasile fino ad altre discipline. Eppure, questo tipo di tesi è stata insultata e derisa dalla commissione. Se al professore non va bene ciò che fai ti tarpa le ali, non puoi avere il "volo pindarico" di raccontare la tua passione: il 99% delle volte la tesi viene fatta perchè se la pubblicano, poi il merito è del professore che ti ha indirizzato in quella situazione. Questa è la verità”.