Matteo Mignemi, "l’arciere" di Firenze che ha stregato Abano

Gioca esterno d’attacco, ma finisce sempre dove serve. Parte largo a sinistra, ma il radar lo porta dritto dove nasce il gol. Matteo Mignemi ha un dono raro per la sua età: capisce prima degli altri dove finirà il pallone. Fiuto, tempi, fame.
Nell'Abano Football Trophy 2025 ha trascinato la Fiorentina al successo con 7 reti e tante giocate decisive, confermandosi tra i talenti più puri della sua annata. È stato nominato miglior giocatore del torneo internazionale giovanile U14. È l’arciere. E ha appena cominciato a colpire. Mignemi si è distinto nella kermesse veneta con una continuità impressionante. Ha segnato in ogni fase della competizione, si è caricato la squadra sulle spalle quando contava di più — come nei quarti contro la Roma, ribaltati con una doppietta da leader, o in semifinale contro il Venezia, in cui ha firmato il gol decisivo. Non ha segnato nei tempi regolamentari della finale, è vero. Ma si è procurato un calcio di rigore (poi trasformato da Carpita), ha creato gioco, occasioni e aperto le danze dagli undici metri nella lotteria dei rigori, spiazzando Nowicki, il portiere del Legia Varsavia, con la freddezza di un veterano.
Presente, decisivo, determinante: tre aggettivi che descrivono al meglio il suo impatto sul torneo. Non è solo il capocannoniere, è il volto della Fiorentina vincente, un punto di riferimento in campo per i suoi compagni.
Nel 4-3-3 viola parte alto a sinistra, ma gioca più vicino alla punta rispetto all'altro esterno. Si accentra spesso, gravita attorno al numero 9, e in area ha il tempismo di un rapace. Più che un’ala, è un finalizzatore mascherato: taglia dentro con i tempi giusti e attacca l’area come un centravanti vero. Dimostra una naturale attrazione per il gol, ma non solo: dispensa assist e giocate di qualità. Il tutto con un’intelligenza calcistica che si nota a ogni tocco. Tre dei suoi sette gol sono arrivati di testa, a conferma del fatto che sa usarla bene – sia nel gioco che nella lettura delle situazioni.
Il soprannome “l’arciere” non è un vezzo né una trovata casuale: dopo ogni gol scocca tre frecce nell’aria, la sua firma personale. Un gesto che è diventato rito, ma anche dichiarazione d’intenti: non è fortuna, è precisione. Con circa 60 reti stagionali tra campionato e tornei vari, Mignemi ha ripagato la fiducia del suo tecnico Simone Sireno, che a inizio stagione aveva puntato su di lui, ritenendolo in grado di poter raddoppiare i suoi numeri rispetto all’annata precedente. E i fatti gli hanno dato ragione.
Il suo percorso parte da lontano, ma sempre in Toscana: 12 gol nel 2022/23 con il Città di Pontedera, poi il salto al Pisa, dove ne mette 26. Alla Fiorentina trova la consacrazione. Tecnico, intelligente, freddo sotto porta. Alla fine del torneo, Mignemi ha voluto dedicare la vittoria alla mamma e alla sua famiglia. Un gesto che racconta tanto di lui. Piedi educati, ma radici profonde. Il mister, orgoglioso: «Gli auguro il meglio e che continui a lavorare in questa maniera».
Il futuro è da scrivere, ma intanto, ad Abano Terme, Matteo Mignemi ha colpito nel segno.