Alberto Soragni, il punto esclamativo dell'Hellas Verona

La squadra di mister Coppini non è più una sorpresa del campionato, altra vittoria convincente contro il Como.
18.01.2023 18:06 di  Stefano Rossoni   vedi letture
Fonte: Matteo Vigliotti
©️Instagram/_alberto.soragni_
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I presupposti per una gara intensa e ricca di emozioni sono stati ampiamente rispettati: lo scontro tra i padroni di casa del Como e l'Hellas Verona di Mauro Coppini si è rivelato ricco di pathos, soprattutto nei primi 45 minuti. 

Pronti via e gli ospiti sorprendono la retroguardia comasca portandosi avanti di due reti entrambe da corner, prima che Mantovani si scopra attaccante aggiunto e riapra meritatamente un match agguerritissimo. Come se non bastassero tre gol prima della mezz'ora di gioco, da metà primo tempo in poi succede di tutto. Il Como sfiora il pareggio e l'Hellas realizza il definitivo 3-1; nel mezzo l'errore dagli 11 metri di Vermesan. Seconda frazione molto più tattica che spettacolare; il risultato rimane invariato facendo volare il Verona e leccare le ferite ai ragazzi allenati da Massimo Cicconi, comunque mai arrendevoli. 

I padroni di casa hanno preparato la partita decidendo di aggredire molto alti la seconda in classifica, in particolare grazie alla spinta dei due esterni di difesa Bobbo e Mantovani, con il primo quasi sempre sulla linea di centrocampo. Nonostante il doppio svantaggio, il Como si è dimostrato duro a mollare la presa ed è proprio in questo frangente che la qualità fa la differenza. Alberto Soragni decide dunque di staccarsi spesso e volentieri dalla marcatura stretta dei centrali avversari e viene ben volentieri a duettare con Szimionas e Spagnolli. Il risultato è un Vermesan più isolato, ma a beneficiarne è il centrocampo veronese: con una difesa che viene a pressare alta, saltare l'uomo diventa essenziale e il numero 11 dell'Hellas 
ha regalato magie ad alta scuola, tunnel compresi. 

Dopo l'1-2 comasco e il rigore sbagliato, il Verona invece che disunirsi ha retto bene l'urto psicologico e il timbro non poteva che essere quello di Soragni, bravissimo a seguire e finalizzare una splendida azione orchestrata da Szimionas e De Battisti, sintomo di chi ha la testa che pensa da attaccante, ma piedi di un centrocampista raffinato in grado di spaziare sia sulla trequarti che in appoggio della prima punta. I numeri, infatti, parlano chiarissimo: sono già 10 gol i gol per il classe 2006, senza dimenticarci anche 6 assist in 15 presenze. Le buone abitudini non muoiono mai: neanche la sosta invernale ha raffreddato il suo determinante killer instinct.