Il Latina è campione d'inverno! L'intervista a Igor Spiridigliozzi

La squadra di Igor Spiridigliozzi chiude il girone d’andata al primo posto: il tecnico nerazzurro, alla sua terza stagione, racconta i segreti di un gruppo in continua crescita.
10.12.2025 20:00 di  Mattia Baronio   vedi letture
Il Latina è campione d'inverno! L'intervista a Igor Spiridigliozzi

Il Latina Primavera quest’anno sta stupendo tutti dopo aver chiuso il girone d’andata in testa alla classifica insieme al Potenza ma con gli scontri diretti a favore, proclamandosi Campione d’inverno. Il condottiero di questa straordinaria squadra è Igor Spiridigliozzi alla sua terza stagione sulla panchina nerazzurra, grazie alla società ed al responsabile del settore giovanile Mauro Fattori abbiamo avuto la possibilità di parlare proprio con il mister che anche questa volta si è reso disponibile ed aperto a tutte le domande.

Partirei dalle statistiche più importanti, campioni d'inverno, miglior attacco, miglior difesa, ed una sola sconfitta: secondo te cosa c'è dietro tutti questi risultati?

Sicuramente c'è tanto lavoro e c'è tanta attitudine da parte dei ragazzi nel recepire ciò che, insieme allo staff, proponiamo loro. Da parte loro c’è una grande voglia di stare in campo, di allenarsi e di passare del tempo insieme, cosa molto importante. È un percorso che parte da lontano, non solo dal 18 agosto, quando abbiamo iniziato la preparazione, ma da tre anni a questa parte. Il lavoro svolto in questi anni, soprattutto dal responsabile Mauro Fattori, va oltre la semplice stagione: è qualcosa che nasce lontano e che quest’anno sta raccogliendo i frutti del percorso costruito nel tempo. Il merito è principalmente dei ragazzi, perché sono loro gli artefici di tutto, sono loro che scendono in campo. È grazie a loro se oggi ci ritroviamo primi in classifica a metà stagione. Sappiamo che il cammino è ancora lungo, ma allo stesso tempo il risultato ottenuto finora ci gratifica del lavoro svolto.

Questo è il tuo terzo anno in nerazzurro, ed ogni anno c'è stata una continua evoluzione: dal cambio modulo della prima stagione passando alla difesa a quattro (risultato decisivo), al raggiungimento dei playoff la scorsa stagione, dove il Gubbio vi ha eliminato privandovi di un qualcosa di ancor più importante. L'hai notata anche tu questa evoluzione dalla tua prima stagione fino ad oggi?

È stato un percorso in crescendo, durante il quale sono cambiati molti ragazzi: una metamorfosi costante sia per loro sia per me. Ci siamo adattati, come è giusto che sia, alle caratteristiche dei giocatori. Credo che a queste età sia fondamentale sperimentare il più possibile per trovare la strada giusta per ognuno di loro. Da parte mia ho avuto la fortuna di lavorare con uno staff che mi ha sempre supportato e, soprattutto, con ragazzi che non hanno mai mollato nei momenti più difficili. Il direttore, in primis, ha creduto nel lavoro quotidiano e nell’intero percorso. È stata una metamorfosi generale negli anni: siamo cresciuti insieme, io e tutto il settore giovanile del Latina. Quando sono arrivato c'erano soltanto tre squadre; oggi abbiamo una scuola calcio con tantissimi iscritti, la categoria Under 13 Pro e la Under 14 Pro. Tre anni fa sarebbe stato impensabile anche solo immaginarlo. C’è stata una crescita costante di tutto il movimento del settore giovanile pontino. L’artefice principale è Mauro Fattori, ma, come dicevo poco fa, il merito è anche dei ragazzi, che hanno sempre creduto in ciò che facevamo, hanno sempre lavorato con impegno e, grazie a loro, sono cresciuto anche io.

L'anno scorso avevi un pilastro come Luca Iachini in difesa che ha giocato tutte le partite, mentre quest'anno hai Bacilieri, De Marchi e la new entry Giora in porta che stanno dimostrando tutti e tre personalità e compattezza, te l'aspettavi questa solidità difensiva?

Rispetto all'anno scorso, abbiamo sicuramente caratteristiche differenti in difesa. C’era Luca Iachini (attualmente al Sorrento), che sotto l’aspetto difensivo era eccellente e, soprattutto nella fase di impostazione, ci dava direzioni importanti. Anche Civello (quest’anno al Valmontone 1921), oltre a essere un portiere affidabile, permetteva una costruzione dal basso davvero efficace. Quest’anno gli interpreti sono cambiati e hanno caratteristiche diverse, ma dall’altra parte abbiamo trovato una solidità difensiva proprio perché molti ragazzi possiedono qualità differenti rispetto alla scorsa stagione. Lavoriamo quotidianamente sul reparto arretrato, perché è una fase che va organizzata più della fase di possesso, soprattutto negli ultimi mesi, in cui lascio maggiore libertà ai ragazzi nell’interpretare ogni partita. Le situazioni che possono verificarsi sono tantissime, il calcio è estremamente variabile e loro devono essere bravi ad adattarsi alle circostanze del momento. I ragazzi si impegnano molto e lavorano con grande continuità. Abbiamo trovato una quadra importante, anche grazie a chi subentra dalla panchina. Per esempio, a Trapani non c’era De Marchi e siamo comunque usciti con zero gol subiti grazie alla prestazione di Fontana in difesa; mentre a Castellammare ha segnato Bertacchini, l’altro difensore centrale, sempre in sostituzione di De Marchi impegnato con la prima squadra. Sono ragazzi che lavorano tanto e finora stiamo raccogliendo i frutti dell’impegno quotidiano. Sicuramente dobbiamo continuare su questa strada: le statistiche di metà stagione sono indicative e fanno piacere, ma sappiamo bene che ciò che conta è quello che succede a maggio. Dunque, dobbiamo solo proseguire con questo tipo di lavoro.

Sette vittorie, tre pareggi, una sola sconfitta e miglior attacco. Voi e il Potenza avete gli stessi numeri e siete primi per lo scontro diretto che avete vinto da loro 3-0. Vedi delle similitudini in questa squadra, pur avendola affrontata una sola volta, e pensi sia il nemico numero uno da temere?

Il Potenza è sicuramente una grande squadra che, a prescindere dai numeri, ha buone idee e propone un ottimo calcio. Mi ha fatto sin da subito un’ottima impressione, ma, secondo me, è ancora presto per dire quale sarà, nella lotta finale, la più forte. Mi ha colpito molto anche il Catania, una squadra organizzata, con ottime qualità e che subisce pochi gol (seconda miglior difesa del girone, con una sola rete incassata in più del Latina). Propone una buona base offensiva e ha un giocatore, a mio avviso, fortissimo per la categoria: Nicolò Catania, esterno d’attacco mancino che gioca a piede invertito, un calciatore di qualità davvero importante. È una squadra strutturata, organizzata, una realtà consolidata che ha disputato i playoff anche l’anno scorso: per me è un’ottima formazione. Abbiamo poi perso contro il Pontedera, squadra in zona playoff, e contro la Juve Stabia, che in fase offensiva dispone di grande qualità. Ci sono diverse squadre importanti e, come sai, ai playoff si azzera un po’ tutto. Dobbiamo essere bravi innanzitutto a entrare nelle prime cinque, e da lì inizierà un campionato nel campionato. Quest’anno non c’è una squadra “ammazza campionato” come il Catanzaro della scorsa stagione o l’Avellino di due anni fa. Il livello, a mio parere, è buono: ci sono cinque squadre che possono darsi fastidio a vicenda, ma si possono perdere punti contro chiunque. Una volta arrivati ai playoff, sarà tutto azzerato. Al momento siamo lì e ce lo godiamo, ma sappiamo di aver fatto ancora poco. La strada da qui a maggio è lunga e tutto è ancora da definire.

Hai parlato di giocatori di qualità e come non citare Diab, Metawie, che, oltre a essere il capitano e il gioiellino egiziano classe 2006, sta stupendo chiunque, sia per i suoi dodici gol (in media un gol a partita), sia per la sua qualità. È il terzo anno che sta con te. Te l'aspettavi questo exploit, da un momento all'altro, proprio in questa stagione?

In generale, credo che dietro la mole di gol realizzati da Diab ci sia il lavoro complessivo della squadra, che lavora in maniera impeccabile. Penso a Lobianco, che ha totalizzato cinque gol e sette assist; a Betti, con quattro gol e numerosi assist, e a Di Giovannantonio, che quando è con noi fa sempre la differenza. Inserisco anche Di Giulio che, purtroppo, ha subito la rottura del legamento crociato, ma fino a quando è stato disponibile aveva fornito diversi assist. È, dunque, un reparto offensivo che nel complesso ha grande qualità. Quello di Diab è stato un percorso in salita, in costante crescita. È un giocatore che avevamo voluto già nel 2023, perché sapevamo fosse uno dei migliori a livello dilettantistico: aveva vinto due campionati e segnato una quantità impressionante di gol con la Nuova Tor Tre Teste, quindi eravamo pienamente consapevoli del suo valore. Purtroppo, nei primi due anni ha avuto una serie di sfortune (dagli infortuni alla mononucleosi) ed è stato fuori dall’Italia per tre mesi con la Nazionale Under 20 egiziana. Non è stata una sfortuna, certo, ma è comunque rimasto lontano dal gruppo e dal lavoro quotidiano. L'anno scorso, fino a quando è stato disponibile prima dell’infortunio e dopo la mononucleosi, aveva già segnato sei gol in meno di mezza stagione; quindi, sapevamo che potesse diventare un punto di forza. Quest'anno si sta dimostrando un vero leader, non solo per i gol ma per le giocate, la costanza nelle partite e negli allenamenti: un giocatore dalle qualità importantissime. Ce lo teniamo stretto. Come dicevo, il suo rendimento è frutto del suo percorso di crescita e del lavoro della squadra, che spesso lo mette nelle condizioni di segnare. Altre volte inventa dal nulla dei capolavori, come il secondo gol di sabato contro il Gubbio. Ha qualità stratosferiche. Speriamo continui su questa strada: per noi è un valore aggiunto ed è il capitano. Dopo tre anni insieme, si è creato un rapporto molto importante, che va oltre il semplice legame di campo. Sono felice per ciò che sta facendo, perché, al di là delle qualità tecniche, è un ragazzo che merita tantissimo: ha voglia di spaccare il mondo e si merita tutto il bene possibile.

Ringraziamo nuovamente per l’intervista il Latina, il responsabile del settore giovanile Mauro Fattori e il mister Igor Spiridigliozzi, e auguriamo alla squadra pontina un buon proseguimento di stagione.