Non segna, ma lascia il segno: Luongo sempre più centrale nel Bologna

Nel derby emiliano terminato in parità domenica scorsa tra Bologna e Parma, con le reti di Andreotti e Pjevic per i padroni di casa e di Peruch e Caleffi per gli ospiti, era giusto soffermarsi anche sull’ennesima prestazione ben oltre la sufficienza di Francesco Pio Luongo.
Arrivato quest’estate dal Venezia, l’attaccante rossoblù è stato finora sempre schierato titolare da Migliorini, che ripone grande fiducia nelle sue qualità. E i motivi sono evidenti: Luongo ha tecnica, personalità e un controllo di palla che gli permette di creare costantemente superiorità.
Sebbene sulla carta sia la punta del tridente emiliano, in realtà si muove con grande libertà, alternandosi di posizione con i compagni di reparto. Il suo è un movimento continuo, senza punti di riferimento fissi, che complica la vita ai difensori avversari.
Nel match contro il Parma, in particolare, è spesso partito largo a sinistra, toccando più volte la linea laterale per ricevere palla e inventare. L’estro e la fantasia sembrano essere nel suo DNA: ogni tocco lascia intuire la voglia di sorprendere.
Finora ha realizzato due reti in campionato, ma potevano essere tre se nel primo tempo Cantarella non avesse spento una sua magia: dopo aver saltato in serpentina diversi avversari crociati, Luongo si era infatti presentato davanti al portiere, che con un grande intervento ha respinto il suo tiro.
Il gol nel derby non è arrivato, ma la sensazione è che il suo contributo alla fase realizzativa sarà fondamentale. Lo suggeriscono i numeri dello scorso anno — 24 reti con la maglia del Venezia Under 16 — e lo conferma l’avvio di stagione del Bologna di Migliorini, miglior attacco del girone con 16 gol in 5 partite.