Juve, rombo e punto medio: i bianconeri sono una macchina da gol

Domenica, la Juventus di Marcello Benesperi ha trionfato 0-3 al "Vincenzo Volpe" di Salerno, ipotecando di fatto i quarti di finale che affronterà contro la vincente di Atalanta-Verona. Per i bianconeri, quella di domenica è stata la 21^ vittoria su 25 partite disputate. La curiosità è che le altre 4 sono terminate tutte in pareggio e tutte contro formazioni emiliane (Parma, Sassuolo, Reggiana, Bologna).
La Juventus sale a quota 94 gol fatti, mentre quelli subiti restano solamente 20. Mister Benesperi ha alternato il 4-3-3 al 4-2-3-1 al rombo con il trequartista dietro le due punte, andato in scena domenica. Le preferenze lì davanti restano rappresentate da Salvai dietro Pipitò e Pamé: in tre hanno realizzato 62 delle 94 reti (il 66% del totale).
In porta, l'estremo difensore italo-rumeno Brostic sta dimostrando grossa affidabilità: la ciliegina sulla torta è il rigore parato a Carangio nell'ultimo turno. Brostic è stato spesso convocato in U16 quest'anno, ma la Juve può disporre di quattro portieri, tutti di un livello altissimo.
La vera differenza, i bianconeri la fanno sulle fasce: Mazzotta e Samà hanno un motore incredibile, e persino in un campo stretto come quello del "Volpe" sono riusciti a dare ampiezza alla manovra, a galoppare e aprire nuovi spazi per sviluppare gioco. In difesa, Ghiotto è la certezza: capitano, muro, diga.
Ricorda un po' Lucio per la capacità e la predisposizione di inserirsi in avanti, mentre al suo fianco è stato utilizzato Pioli, che nel secondo tempo è tornato a fare la mezzala. Questo dimostra ancora una volta la differenza tra ruolo e compiti: i bianconeri scelgono di non utilizzare un vero e proprio centrale, ma di andare verso una fluidità con giocatori bravi in impostazione. In fase di costruzione, Rastello si abbassa nella classica "salida lavolpiana", e qui entra in gioco un concetto nuovo: Benesperi chiede ai suoi di trovare il "punto medio", ossia al ricevitore di interporsi nel punto a metà tra i due avversari per ricevere il pallone e saltare una linea di pressione.
Le due mezzali, Vidzivashets e Tufaro, sono chiamate ad invadere l'area: la fotografia più nitida è in occasione del gol, quando entrambi attaccano i due pali sulla transizione di Salvai, che poi è bravissimo a trovare il corridoio per il numero 8. Lì davanti, la fantasia è tanta: l'ex Palermo Pipitò e l'ex Toro Salvai svariano su tutto il fronte offensivo, mentre Pamé resta un riferimento meno mobile, chiamato con la sua fisicità a concretizzare tutte le palle gol.
Ma, come dicevamo in precedenza, i bianconeri hanno grossa scelta ed una rosa ampia che costringe Benesperi a lasciare a casa 6/7 giocatori ogni domenica in caso di completa disponibilità. I bianconeri lanciano un segnale forte, in attesa delle successive partite: riusciranno a cucire lo scudetto sul petto?