Torino, 3 punti preziosi ottenuti con talento, qualità e capacità di soffrire
Riconfermarsi non è mai semplice. Lo sta riscontrando sul campo anche il Torino di Michele Vegliato, impegnato a difendere non uno ma ben due titoli, sia quello conquistato dal giovane tecnico granata con i 2007 che lo scudetto vinto dai suoi attuali ragazzi classe 2008 in Under 17. Le disattenzioni ed i cali di tensione non sono infatti concesse contro avversari sempre molto motivati nel momento in cui si affrontano i campioni d’Italia in carica.
Quanto successo lunedì con il Lecce dovrà essere d’insegnamento per il Toro per riproporsi ancora ad alti livelli. Con una gara indirizzata sul parziale di 0-2 grazie alle giocate di Kirilov ed Odendo, insieme alla vena realizzativa del solito Falasca, la squadra ha apparentemente perso il contatto con la gara facendosi raggiungere nel giro di pochi minuti sul risultato di parità. Questo ha anche complicato la ripresa in cui un Lecce sulle ali dell’entusiasmo per aver rimontato è entrato in campo con un piglio decisamente migliore in confronto a quello dei granata.
Nella fase più critica sono tuttavia venuti fuori gli elementi di maggior personalità della squadra che nell’ultima stagione si è cucito sul petto il tricolore. Il capitano Lucas Cekrezi ha tenuto in piedi la retroguardia ed il perno del centrocampo si è confermato Andrea Ballanti. Un raddoppio di marcatura effettuato da quest’ultimo ha lanciato un contropiede che lui stesso ha condotto, poi rifinito da Bonacina e finalizzato da Musat per fissare il punteggio sul definitivo 2-3. C’è perciò un po’ di tutto in questo successo del Toro, i colpi e le qualità dei suoi elementi di maggior talento e la capacità di stringere i denti sotto pressione per poi colpire in contropiede. Gli aspetti da migliorare tuttavia non mancano, le prossime uscite saranno utili a comprendere dove potrà arrivare questa squadra.
