Ex LGI nel mondo, Franco Tongya alla conquista della Danimarca

Questa domenica si vola in Danimarca, più precisamente all’Odense Boldklub, in cui sta brillando il talento italiano di Franco Tongya.
06.11.2022 12:30 di  Rosario Buccarella   vedi letture
Fonte: Alessandro Fontana
Ex LGI nel mondo, Franco Tongya alla conquista della Danimarca
© foto di Instagram (@franco.tongya)

Ciao Franco e grazie per la tua disponibilità. Sei sul nostro almanacco nella stagione 2019-20 e ti descriviamo come una mezzala di grande qualità con tecnica e capacità di rifinire a rete, infatti il nostro paragone è con Isco. Negli ultimi tempi invece il tuo ruolo si è modificato e sei diventato maggiormente un attaccante esterno, ci parli di questa evoluzione?

“Esatto, nasco mezzala o trequartista, ma nella mia avventura qui in Danimarca l’allenatore mi sta chiedendo di giocare come attaccante esterno, ruolo nel quale ho già trovato la via del gol contro il Lyngby e ho fornito diversi assist ai miei compagni”.

I primi calci ad un pallone inizi a tirarli molto presto, a quattro anni al Brandizzo. Poi il passaggio alla Juventus dove collezioni diverse esperienze, anche da capitano della società bianconera. Che periodo è stato e quanto ti ha formato un settore giovanile importante come quello juventino?

“Sono entrato alla Juventus già a 8 anni, posso dire che mi hanno cresciuto in tutto e per tutto. Il percorso è stato fantastico, già nell’U15 ero capitano e abbiamo vinto il campionato di categoria. Ho sempre giocato poi da sotto età, confrontandomi con avversari più grandi di età e a livello fisico. Ogni mister che ho avuto nel percorso giovanile bianconero mi hanno insegnato molto, sia dentro che fuori dal campo. Li ringrazio molto e ringrazio la società per avermi trasmesso il DNA juventino”.

Sei stato un grande protagonista anche in Nazionale, specialmente nel 2019, anno in cui trascini gli Azzurri sia agli Europei fino alla finale contro l’Olanda sia ai mondiali fino ai quarti contro il Brasile poi campione. Ci racconti quelle esperienze?

“Vestire la maglia della Nazionale è un sogno per ogni ragazzo che gioca a calcio. Ho avuto la fortuna di fare tutte le categorie giovanili e di giocarmi nello stesso anno un Europeo, con gol decisivo ai quarti per il passaggio contro il Portogallo, e un Mondiale. La maglia azzurra mi ha dato dei momenti indimenticabili, spero di continuare a viverli ed esordire anche con la Nazionale Maggiore”.

Nella stagione 2020/21 esordisci con la Juventus U23 (ora Next-Gen, n.d.r.) e collezioni alcune partite in Serie C, prima di essere ceduto a gennaio al Marsiglia, iniziando così la tua carriera fuori dai confini nazionali. Com’è andata l’esperienza in Francia?

“Il primo anno tra i “grandi” in Serie C ho collezionato una quindicina di partite ed è stata un’esperienza sicuramente importante per crescere come calciatore. A metà anno poi sono andato in Francia. Purtroppo non ho trovato il minutaggio che speravo. Il calcio è leggermente più fisico rispetto all’Italia e la Ligue 1 è un campionato di alto livello da diversi anni a questa parte. Nonostante i problemi che ho riscontrato a livello di possibilità di scendere in campo, la società è molto importante e mi sono trovato molto bene con tutte le persone che lavorano per il club”.

Nella stagione attuale invece, a fine agosto, hai deciso di trasferirti in Danimarca, dove appunto hai già trovato anche la via del gol. Perché questa scelta e come stai vivendo questa esperienza?

“Dopo le due annate a Marsiglia dove sono praticamente rimasto fermo, avevo molta voglia di tornare a giocare. Nonostante diverse offerte dall’Italia ho deciso di continuare all’estero e l’Odense ha rappresentato fin da subito una scelta importante. Qui il livello è alto con la possibilità di giocare contro squadre che disputano competizioni europee. Stiamo giocando un ottimo campionato e siamo in zona Europa. La società ha avuto fin da subito fiducia in me e voglio ripagarla attraverso le mie prestazioni”.

Per concludere la domanda che è il motivo stesso di questo filone di interviste. Come mai sempre più giovani talenti italiani decidono di misurarsi all’estero piuttosto che cercare di imporsi in Italia?

“Parlando per me, la scelta di giocare all’estero è stata dettata dalla volontà di trovare continuità in campo e conoscere nuovi tipi di calcio. Il trend in Italia mi sembra che stia iniziando a cambiare, adesso anche società importanti iniziano a far giocare i giovani. Parlo ad esempio di Miretti e Fagioli, miei compagni in Nazionale, e son molto felice che stiano trovando spazio. Ognuno deve trovare la propria strada, c’è chi ha maggior fortuna e chi meno, ma questo è il calcio. Una differenza sostanziale tra estero e Italia è la possibilità che viene data ai giovani di crescere e imparare anche attraverso gli errori, mentre da noi è raro trovare società che abbiano fiducia incondizionata in un ragazzo uscito dal settore giovanile”.

Ringraziamo Franco per averci dato la possibilità di intervistarlo, noi de La Giovane Italia ti seguiremo e faremo il tifo per te e l’Odense, con la speranza che tu possa tornare in Italia a dimostrare a tutti il tuo valore!