Eravamo LGI: Daniele Rugani

Sesto episodio della nostra rubrica con l'autore del gol che ha concesso alla Juventus di portare a casa la quinta vittoria consecutiva: Daniele Rugani.
17.11.2023 14:00 di  Matteo Vigliotti   vedi letture
Eravamo LGI: Daniele Rugani
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"La Juventus mi prese in prestito. Era solo il mio secondo anno di Primavera, venivo dall'Empoli e non avevo neanche 18 anni. Fu veramente il primo step importante della mia vita che ha comportato andare a vivere fuori, lasciare la famiglia, gli amici. Ho imparato molto a livello tecnico anche grazie a un allenatore bravissimo come Marco Baroni". Con queste parole Daniele Rugani, ai microfoni de La Giovane Italia, racconta i suoi primi passi che lo hanno condotto a essere il giocatore di oggi: umile, affidabile e con quel bel vizietto del gol che ha permesso a lui di sbloccarsi centrando la prima marcatura stagionale e ai bianconeri di centrare la quinta vittoria consecutiva proiettandosi alle spalle dell'Inter, prossima avversaria in campionato. 

'Ruga, non hai idea di chi tu possa andare a prendere'. La sentenza che suona quasi come incoronazione di Marco Baroni ha accompagnato Daniele per tutta la sua carriera ed è un motivetto che facilmente il difensore della Juventus fa risuonare volentieri nella sua testa, come fosse una certezza imperitura acquisita da un ragazzo, almeno inizialmente, tutt'altro che consapevole delle sue grandi qualità.

"Mi ritengo sempre un giocatore che è arrivato dove è arrivato grazie alla testa. Di conseguenza sono diventato un ragazzo maniacale che cura ogni singolo aspetto della sua vita". I ricordi di Rugani tra il talento grezzo intravisto da Baroni prima e Sarri poi nel 2015 quando sedeva sulla panchina dell'Empoli si coacervano con le consapevolezze dell'atleta che è diventato, il tutto rigorosamente leggendo una delle primissime edizioni dell'Almanacco LGI, nella quale ovviamente figurava anche lui.