L'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà

Il direttore de La Giovane Italia è stato ospite in questo giovedì pomeriggio per commentare il cammino degli Azzurri ai Mondiali Under 20
01.06.2023 19:00 di  Simone Cristiano   vedi letture
L'intervento di Paolo Ghisoni a Maracanà
© foto di instagram (@azzurri)

Durante il pomeriggio di Maracanà, consueto appuntamento di TMW Radio, il nostro direttore Paolo Ghisoni è intervenuto per analizzare la vittoria dell’Italia per 2-1 contro l’Inghilterra al Mondiale Under 20. Adesso la squadra di mister Nunziata affronterà ai quarti di finale la Colombia.

“Contro l’Inghilterra siamo partiti bene trovando subito la rete con Baldanzi, poi sono venuti fuori loro, in particolar modo hanno giocato sulle corsie esterne e questo ci ha messo molto in difficoltà, tanto che abbiamo rischiato di andare sotto prima della fine del primo tempo. Nella ripresa, ho visto una squadra matura, nonostante le pessime condizioni del campo che potevano penalizzarci. Una partita sporca decisa da un rigore calciato alla perfezione da Casadei, inglese per eccellenza. Nella rosa azzurra Casadei è sicuramente il giocatore per distacco migliore dal punto di vista delle individualità. Dovrebbe essere, in un mondo ideale, già in Nations League. Questo è il mio parere personale. È anche vero che in questo momento, a livello di centrocampo, ne abbiamo talmente tanti buoni che adesso lui può continuare a fare il suo percorso. Lo stesso vale per Baldanzi".

"Se vogliamo fare un ragionamento non basato sul carro dei vincitori, direi ancora una volta che ad andare avanti è il gruppo, dove a fare la differenza sono anche le seconde e terze linee. Ad esempio, Desplanches gioca in Serie C così come Ghilardi, che ieri era squalificato ed è stato sostituito discretamente da Fontanarosa. Parliamo quindi di una squadra con una buona base e poi ci sono quei due o tre che in qualche modo eccellono. Ieri, poi, Pafundi non ha giocato nemmeno un minuto. Lui che doveva essere il giocatore che Mancini metteva davanti a tutti. Probabilmente serviva qualcos’altro. Si è trattato di una partita fisica giocata sulle seconde palle e anche lì, da questo punto di vista, a me è piaciuta. Continuo a dire che questa squadra arriverà tra le prime quattro, mentre per qualcuno non avrebbe passato nemmeno il girone”.

“Ribadisco che i 2003 sono una generazione veramente importante dal punto di vista della qualità, fisicità e futuribilità. Adesso, sta un po’ a chi ha in mano la cloche decidere in che direzione andare. Ci sono 2003 come Scalvini che vanno a giocare in Nazionale Maggiore, però poteva essere uno da portare ai Mondiali, così come Ruggeri o Fabbian che quest’anno ha fatto un campionato pazzesco con la Reggina. Per non parlare di Miretti e Gnonto, anche loro passibili di convocazione. Mi verrebbe da dire, in maniera provocatoria, “tuteliamo la fascia”, facciamoli sempre giocare. Alla fine magari non sono tutti dei fenomeni, ma in una squadra non sempre servono fenomeni”.