L'intervento di Paolo Ghisoni a Piazza Affari

Il direttore de La Giovane Italia è stato ospite a TMW Radio per approfondire le diverse tematiche riguardanti l'Under 21 di Nicolato.
22.06.2023 20:00 di  Simone Cristiano   vedi letture
L'intervento di Paolo Ghisoni a Piazza Affari
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Prima dell'esordio degli azzurrini all'Europeo, il nostro direttore Paolo Ghisoni è intervenuto in diretta a Piazza Affari, trasmissione pomeridiana di TMW Radio. L’argomento trattato non poteva non essere la Nazionale Under 21. In particolare, si sono analizzati i vari reparti degli azzurri, a cominciare dai portieri, movimento in grande crescita in questi ultimi anni.

“Quello dei portieri è un discorso simile a quello della ritrovata abbondanza dei centrocampisti di qualità. Se ricordiamo, negli anni ’90 c’è stato il periodo dell’ondata di portieri stranieri in Italia. Certamente si trattava di portieri eccezionali, però poi quando il calcio è cambiato e si è cominciato a giocatore molto di più con i piedi, ci si è resi conto che anche noi riuscivamo a crescerceli bene in casa e Marco Carnesecchi ne è la testimonianza. Marco è un portiere strutturato con delle doti alla Buffon e con buone qualità anche nel gioco con i piedi.

Di portieri italiani forti ne stanno uscendo tantissimi. L'ultimo è Desplanches (classe 2003) grande protagonista al Mondiale Under 20. Possiamo dire, quindi, che l’addestramento nel ruolo è sempre stato, dal punto di vista della nostra storia, ottimo”.

Anche a livello difensivo sono stati fatti importanti passi in avanti.

“Rispetto ai ragazzi che hanno disputato il Mondiale Under 20, i difensori convocati da Nicolato hanno già fatto esperienza in Serie A. In questo momento, se io fossi Mancini farei una scelta netta. Cioè, la parte della generazione difensiva mai come in questo momento ha trovato minutaggio e prospettiva. Ai ragazzi dell’Europeo, aggiungerei anche Bastoni, Buongiorno, che ha fatto un’ottima partita contro l’Olanda, e poi anche altri ragazzi che possono diventare utili alla causa, mi viene in mente Bettella che ha giocato fino a poco tempo fa a ottimi livelli, o Pirola. Si tratta di un gruppo sul quale lavorare per una base molto eterogenea e sinceramente, visto che stiamo rivoluzionando tutta la nazionale in ogni reparto, a livello difensivo farei un po’ di pulizia dal punto di vista anagrafico: c’è bisogno di un cambio generazionale”.

Nell'analizzare il centrocampo e l'attacco, Paolo Ghisoni ha sottolineato come la notevole crescita dei centrocampisti abbia avuto influenza negativa sul gioco delle nostre punte.

“Il centrocampo è senz’ombra di dubbio il motore di questa squadra. Ed è un bel motore perché non è piatto. Ci sono nomi che hanno complementarità, hanno la capacità di interpretare nello stesso ruolo più dinamiche. I nostri centrocampisti giocano praticamente quasi tutti titolari nelle rispettive squadre. Da Miretti a Rovella, tutti giocatori con qualità, quantità e gamba. Lo stesso Bove, che quest’anno si è ritagliato uno spazio importante con la Roma o Esposito che è arrivato a metà stagione allo Spezia dalla Spal, giocando molte partite in Serie A”.

“Questa grande scuola di centrocampisti che sta uscendo, non è un caso che da una parte stia penalizzando gli attaccanti. Perché? L’evoluzione dei centrocampisti che hanno cominciato a fare ottimo possesso palla, scambiando maggiormente per trovare tecnica e qualità di finalizzazione ha portato le punte ad essere molto più partecipi nel fraseggio. E questo lavoro di raccordo ha fatto perdere agli attaccanti la lucidità e la capacità di uno contro uno negli ultimi metri.

Sicuramente, a livello offensivo non c'è quella solidità e quella possibilità di rotazione che troviamo con più tranquillità negli altri reparti. Degli attaccanti di questo Europeo, Colombo, riscattato dal Milan dopo la grande stagione disputata con la maglia del Lecce, secondo me è uno dei giocatori veramente di prospettiva dal punto di vista dell’attaccante classico che noi abbiamo in testa. È un classe 2002 molto forte e soprattutto con la testa giusta. È uno di quelli che io porterei già al piano di sopra per farlo crescere. Come Colombo, anche Cambiaghi (che arrivava da un'ottima stagione con il Pordenone) ha fatto un ottimo campionato con l’Empoli, portando via il posto ad altri giocatori che tendenzialmente partivano davanti a lui. Per quanto riguarda Gnonto, l’abbiamo perso un po’ di vista perché è andato all’estero ma comunque ha giocato nel Leeds; quindi, non mi pare un bruttissimo livello per poi essere prestato all’Under 21, essendo già nel giro della prima squadra. Pellegri ha avuto tantissimi problemi fisici e si è fermato molto nell’ultimo periodo. Deve cercare di ritrovare serenità per poter rispettare quelle aspettative che lo avevano portato ad essere un esordiente a 16 anni e a segnare subito all’Olimpico con la maglia del Genoa. Infine, Cancellieri quest’anno è stato utilizzato poco da Sarri. È un ragazzo di talento con dei numeri importanti ma che vede poco il campo e quindi per lui questo Europeo diventa un’opportunità".