La rivoluzione silenziosa del Genoa comincia dai giovani

Il direttore sportivo Marco Ottolini è stato chiaro nel/lo ha dichiarato nel prepartita di Genoa-Milan: “Il club andrà sempre più nella direzione dei giovani del vivaio”.
Già in questa stagione il Grifone ha puntato sui ragazzi, rinnovando la rosa e valorizzando il proprio settore giovanile. Alberto Gilardino, già nei sedicesimi di Coppa Italia, non aveva esitato: fece esordire Jeff Ekhator, per poi impiegarlo la settimana successiva anche nella prima giornata di campionato contro l’Inter. Appena un mese dopo, il 28 settembre, nel sesto turno, Honest Ahanor ha fatto il suo debutto da titolare nella sfida contro la Juventus, diventando il primo calciatore nato nel 2008 a partire dall’inizio in una gara ufficiale del massimo campionato.
Ma i primati del “giovane Genoa” non finiscono qui: proprio Jeff Ekhator è stato il primo marcatore classe 2006 della Serie A Enilive, nonché il quarto più giovane giocatore rossoblù ad aver trovato la via del gol tra i professionisti. Sotto la guida di Patrick Vieira si è concretizzato il sogno di un altro diciottenne, Lorenzo Venturino. Il ragazzo ha esordito il 17 gennaio all’Olimpico, in Roma-Genoa, subentrando al 68’ ad Alessandro Zanoli.
A conferma della fiducia nei più giovani, Ekhator ha collezionato 24 presenze tra campionato e Coppa, segnando anche un gol contro l’Atalanta e dimostrando grande personalità sulla fascia. Ahanor, impiegato con più cautela, ha raccolto minuti preziosi in cinque apparizioni: nella recente trasferta di Como è stato acclamato dai tifosi per la sua corsa instancabile e per aver colpito un palo esterno da brividi, dopo aver salvato un pallone praticamente irrecuperabile sul fondo. Venturino, invece, ha debuttato in una gara complicata e ha poi trovato spazio in un altro paio di occasioni, sfruttando ogni opportunità con intelligenza tattica e spirito di sacrificio.
Dietro di loro, ma ormai parte integrante delle rotazioni, c’è anche Patrizio Masini: centrocampista centrale classe 2001, nato a La Spezia e cresciuto nel vivaio rossoblù, in estate è tornato alla base dopo diverse esperienze in prestito. Già schierato da Gilardino, il numero 73 prima di Roma-Genoa non era mai partito dal 1’, ma col tempo ha trovato una sua dimensione nel modulo di Vieira, garantendo equilibrio e inserimenti importanti. Nella conferenza post Genoa-Milan ha espresso grande gratitudine verso il mister che, da ex mediano, lo ha aiutato a migliorare nel gioco con la palla, fino a renderlo un elemento imprescindibile nell’undici titolare in appena quattro mesi. E il maestro ce l’ha proprio accanto: Masini ha infatti raccontato di osservare da vicino il leader Milan Badelj fin dal ritiro. Oggi l’“alunno” si è preso la scena, diventando un punto di riferimento per i tanti giovani del vivaio approdati in prima squadra.
E se la società ha espresso l’ambizione di forgiare altri calciatori importanti e diventare un esempio di sostenibilità e qualità – un po’ sul modello dell’Athletic Bilbao – anche Vieira ha confermato di aver già iniziato a confrontarsi con la dirigenza in vista della prossima stagione, ribadendo con convinzione il proprio sostegno alla linea verde. Il tecnico dovrà valutare i ragazzi della Primavera e dell’Under 18, attualmente impegnati nel finale di stagione con le rispettive categorie, ma anche i giovani che rientreranno dai prestiti.
Tra questi spicca Seydou Fini: esterno d’attacco classe 2006, alla sua prima stagione completa in prestito secco in Serie B olandese. Con 35 presenze, 4 reti e 3 assist, ha contribuito da protagonista alla promozione dell’Excelsior in Eredivisie. La formazione di Rotterdam è tornata nella massima serie dei Paesi Bassi e per il ragazzo è stata un’annata di grande valore, che gli permetterà di rientrare al Genoa con un bagaglio ancora più ricco di esperienza.
Nel frattempo, in evidenza ci sono già numerosi giovani convocati in prima squadra, anche senza essere ancora scesi in campo. Vieira ha spesso attinto dalla Primavera per far fronte alle assenze degli infortunati, chiamando giocatori come Matteo Barbini, Filippo Carbone, Joi Nuredini e Lysandros Papastylianou. Tutti si sono allenati regolarmente con i grandi, accumulando esperienza e preparandosi per future occasioni.
La stagione 2024-2025 ha segnato un punto di svolta nella politica del Genoa, con un’attenzione crescente alla valorizzazione dei giovani. I risultati ottenuti e la crescita dei talenti lasciano ben sperare per il futuro, con l’obiettivo di costruire una squadra competitiva e sostenibile, radicata nel territorio e capace di esprimere un calcio moderno.